Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica estera dell'Italia dal 1871 al 1915 ~ompatibile col trattato di alleanza. E compatibile col trattato di alleanza fu riconosciuta anche la certezza esplicita data dal governo italiano al governo francese nel giugno 1902, che l'Italia non avrebbe partecipato d una guerra aggressiva della Germania contro la Francia. Anche l"' Entente cordiale" franco-inglese dell'aprile 1904 non sollevò, da principio, alcuna protesta nel governo di Berlino. Ma la guerra russo-giapponese, rivelatasi disastrosa per la Russia nei primi mesi del 1905, sconvolgeva l'equilibrio delle forze militari in Europa, lasciando la Francia sola, per terra, di fronte alla Germania. Allora il governo tedesco usd dalla inerzia, ed iniziò l'offensiva contro la Francia. Il 5 giugno 1905 il ministro francese degli esteri, autore dell'"Entente cordiale" coll'Inghilterra, Delcassé, dové presentare le dimissioni per evitare la guerra coll~ Germania. L'8 luglio, il governo francese consenti che la questione del Marocco fosse discussa in una conferenza internazionale. Si ebbe cosf la conferenza di Algesiras. In questa il governo tedesco aveva al suo fianco il governo austriaco. Il governo francese aveva l'appoggio del governo inglese e - per quel che poteva valere in quel momento - del governo russo. Il governo italiano era obbligato dall'accordo del 1900 a non contra– stare la politica francese nel Marocco. Era· obbligato dalla dichiarazione fatta nel 1902 al governo francese, a non partecipare ad una guerra d'aggressione della Germania contro la Francia. Era obbligato dall'intesa mediterranea ~91- l'Inghilterra a non partecipare a nessuna guerra aggressiva contro l'Inghil– terra. Aveva avuto l'appoggio cordiale dei governi di Londra, di Parigi, di Pietroburgo nei suoi sforzi per internazionalizzare la questione macedone contro la volontà del governo di Vienna. Era tenuto a scendere in guerra a fianco della Germania, solamente se la Francia avesse dichiarato la guerra: e di questo non c'era pericolo. Quest'intreccio di obblighi - bisogna ripeterlo ancora una volta - era conosciuto dal governo tedesco, e nessuna protesta aveva sollevato. Esso spiega l'atteggiamento del governo italiano durante la crisi marocchina e nella conferenza di Algesiras. Nessuna solidarietà col governo tedesco, nella questione marocchina, essendo questa estranea ai fatti dell'alleanza. E opera di prudente conciliazione fra il gruppo franco-inglese e il gruppo austro– german~co, per il mantenimento della pace. Il cancelliere Biilow, quando la crisi fu superata, dichiarò al Reichstag, il 14 novembre 1906, che "il governo tedesco conosceva gli accordi italo– francesi sul Marocco, e sapeva che non erano in contrasto col trattato della Triplice." E nel libro La Germania imperiale, uscito nel 1913, riconosce esplicitamente che il governo italiano non ebbe mai in quegli anni l'inten– ~io~e di separarsi dalle Potenze centrali: "ad Algesiras i rappresentanti ita– ham votarono con le Potenze occidentali contro di noi, in alcune questioni s:condarie, ma in altre piu importanti, l'Italia appoggiò il nostro punto di vista." 367 BibliotecaGino Bianco

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