Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte terza Quando io, nell'autunno passato, fui chiamato a reggere il mm1stero degli esteri, pareva a molti che l'azione austro-russa avesse eliminato il concerto europeo e messo l'I– talia completamente da parte; i giornali raccoglievano le notizie piu allarmanti di mobili– tazione austriaca per l'occupazione della Macedonia e di operazioni italiane in Albania ... Oggi le previsioni pessimiste sono state disperse. Il concerto europeo può dirsi ripristinato, poiché le questioni piu importanti sono state esaminate dalle Potenze firmatarie del trat– tato di Berlino, per mandato delle quali agiscono l'Austria e la Russia. Nei colloqui fra Goluchowski e Tittoni, che ebbero luogo a Venezia nell'aprile 1905, la "détente" italo-austriaca fece un passo decisivo: Nei miei colloqui con Goluchowski - poteva dichiarare Tittoni alla Camera - ci trovammo pienamente d'accordo nell'affermare che, quando il mantenimento dello statu quo non fosse piu possibile, la soluzione, che Italia ed Austria-Ungheria dovrebbero pro– pugnare insieme, sarebbe quella dell'autonomia della penisola balcanica in base al prin– cipio della nazionalità. Con questo, il governo di Vienna, non solamente rispettava l'art. VII della Triplice Alleanza, ma dichiarava esplicitamente di non avere alcun desiderio di nuove espansioni nella penisola balcanica. Il principio del "noli me tangere," stabilito per l'Albania nel 1897, venne cosi esteso a tutta la penisola balcanica. . Venendo meno ogni pretesa austriaca di nuovi acqmst1 nei Balcani, veniva meno ogni legittima base ad una politica di compensi da parte del– J'Italia. Venendo meno la politica dei compensi, cadeva anche ogni rivendica– zione irr~dentista da parte del governo italiano. Da questo momento in poi, l'irredentismo, abbandonato dal governo, combattuto dai S(?cialisti,ri– tornò a perdere rapidamente terreno. Sarebbe stato ridotto a proporzioni assolutamente trascurabili, se il governo di Vienna avesse voluto, potuto e saputo vincere le difficoltà che la burocrazia e i tedeschi e gli slavi opponevano alle domande dei socialisti italiani dell'Austria. Ma queste domande, sempre rifiutate, tenevano sempre aperta la ferita. Tutta la storia austriaca dalla fine del secolo XIX alla fine della guerra mondiale, è stata la storia di un suicidio stupido, ripetuto, ostinato. 4. La crisi di Algesiras Si era appena chiuso questo periodo di crisi pericolosissimo fra l'Italia e l'Austria sulla interpretazione e l'applicazione dell'art. VII del trattato di alleanza, ed ecco che una nuova crisi insorgeva nelle relazioni fra il governo tedesco e il .governo italiano. Il governo tedesco, come ho spiegato a suo tempo, aveva insistito viva– mente, nel 1894 e nel 1895, presso il governo italiano, perché venisse ad un accomodamento con la Francia. L'accordo nord-africano italo-francese del 1900 fu accolto a Berlino senza alcun segno di malumore e riconosciuto 366 I BibliotecaGino Bianco

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