Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica estet·a dell'Italia dal 1871 al 1915 tazione che possa minacciare la Francia. In una guerra, che la Germania dichiari alla Francia, senza che vi sia stata provocata dalla Francia, l'Italia è tenuta a rimanere neutrale. Ma se la Francia aggredisce la Germania, allora ,l'amicizia italo-francese decade senz'altro, e sorge il casus foederis fra l'Italia e la Germania. Analogamente, in forza della intesa anglo-italiana, l'Italia garantisce al– l'Inghilterra la propria neutralità in una guerra che la Germania o la Fran– cia possano muovere all'Inghilterra senza essere provocate. In compenso di queste promesse di neutralità, l'Italia ottiene dalla. Francia e dall'Inghilterra una promessa. di amicizia e di collaborazione nel mantenimento dello statu quo nella penisola balcanica. Inoltre, l'Italia lascia mano libera alla Francia verso il Marocco, e s'im– pegna ad appoggiare l'Inghilterra nella questione d'Egitto. In compenso i go– verni di Parigi e di Londra lasciano al governo di Roma mano libera nella questione di Tripoli. Questa libertà d'azione non è condizionata in alcun modo dal governo francese. È subordinata dal governo inglese alla eventualità che lo statu quo non sia alterato per l'iniziativa dell'Italia. Quest'insieme di accordi forma il primo piano dell'alleanza e delle inte– se. Ma c'è nel quadro un secondo piano, nel quale l'alleanza. può funzionare come contrassicurazione, nel caso che vengano meno le intese, e le intese possono funzionare come contrassicurazione, nel caso che venga meno l'al– leanza. Può darsi cioè il caso che fra il governo di Parigi e quello di Roma in– sorgano nuovi contrasti, e la intesa italo-francese decada. In questo caso, il governo di Roma può invocare dalla Germania gli articoli del trattato di al– leanza, che risalgono al 1887 e al 1891, e che rimangono immutati nel trat– tato del 1902: essi fanno obbligo al governo tedesco di mantenere anche con le armi lo statu quo nord-africano contro eventuali nuove espansioni della Francia. C'è anche la possibilità che l'accordo balcanico fra l'Italia e l'Austria ven– ga meno. In questo caso, decadendo l'alleanza, l'Italia troverebbe nelle intese con la Francia e con l'Inghilterra la possibilità di collaborare con esse contro l'Austria per la tutela dei suoi interessi nelle questioni balcaniche. La Triplice Alleanza del 1882 era un sistema rudimentale, che permet– te~a al~'Italia _appena.appena di vivere senza essere aggredita e schiacciata dai suoi alleati. La Triplice Allanza e la intesa anglo-italiana del 1887 forma– vano un sistema piu complesso, che assicurava. all'Italia non solamente la vita ma lo statu quo nell'Africa settentrionale, e nella penisola balcanica. Nel 1902 il _sistem~del 1887 diventò anche piu complesso, per l'intrecciarsi della ~u~va mtesa italo-francese con la. Triplice Alleanza e con la intesa anglo– it~ha~a. In questo sistema la garanzia dello statu quo nella penisola balca– ~ica e_ se?1premantenuta. Invece per la Tripolitania la garanzia dello staiu quo e SOStltmtadalla prelazione dell'Italia. 357 BibliotecaGino Bianco

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