Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte terza La Triplice del 1902, per quello· che riguardava i governi di Vienna e di Roma, era un patto di armistizio, non era un trattato di alleanza. 6. Il sistema del 1902 La conclusione di tutte queste lunghe e complicate trattative fu che il trattato di alleanza del 1891 fra 1:Italia e gli imperi centrali fu rinnovato nel giugno del 1902 senza nessun mutamento formale, per dodici anni, cioè fino al 1914, salvo che alcuna delle parti lo rimettesse in discussione prima che tra– scorresse il quinto anno della sua durata, cioè prima del luglio 1907. Ma all'infuori del vero e proprio trattato di alleanza, vivevano tre altri documenti: lo speciale accordo italo-austriaco, che garantiva l'autonomia al– banese; e i due protocolli di disinteressamento, rilasciati dai governi di Ber– lino e di Vienna al governo di Roma nella questione della Tripolitania. Inoltre, all'infuori del vero e proprio trattato di alleanza e intrecciate con esso, si trovavano le due intese che l'Italia aveva con la Francia da un lato e con Pinghilterra dall'altro. Questa "combinazione" fra la Triplice Alleanza e le Intese, è assai com– plessa, ma non è punto oscura; è sottile, ma non è sleale. Al centro del sistema, abbiamo l'alleanza dell'Italia con gli imperi cen– trali. In virtu di essa, l'Italia promette alla Germania di intervenire al suo fianco, nel caso che la Francia aggredisca la Germania, o che la Duplice franco-russa aggredisca entrambi gli imperi centrali; e promette ai suoi al– leati la sua benevola neutralità per il caso che alcuno di essi sia obbligato dalle ragioni della propria sicurezza a muovere una guerra preventiva con– tro la Russia o contro la Francia. In cambio di questi obblighi di collaborazione e di neutralità, l'Italia ottiene dagli imperi centrali i seguenti vantaggi: 1° gli imperi centrali lasciano mano libera all'Italia nella questione di Tripoli, per la eventualità che venga meno lo statu quo nord-africano; 2° gli imperi centrali sono obbligati a non partecipare a nessun ac– cordo internazionale, che possa danneggiare l'Italia, ed a fare verso di essa una politica amichevole; 3° il governo austriaco, conforme all'art. VII del trattato, è tenuto a rispettare lo statu quo balcanico; nel caso che questo statu quo venga meno, è tenuto a compensare l'Italia con vantaggi equivalenti a quelli che acquiste– rebbe l'Austria; in ogni caso, rimarrà sempre rispettata, tanto dall'Italia, quan– to dall'Austria, l'autonomia dell'Albania. Questo insieme di prestazioni e di controprestazioni forma un sistema di– fensivo, conservatore, pacifico. Questo carattere dell'alleanza è nettamente commentato e confermato dalle due intese che fiancheggiano l'alleanza. In forza della intesa italo-fran– cese, l'Italia è impegnata a non dare mai alla Triplice Alleanza una interpre- 356 BibliotecaGino Bianco

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