Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte terza velavano la esistenza di una intesa austro-russa. Ed era chiaro che a questa intesa partecipava il governo di Berlino. Si ritornò a parlare della "Lega dei tre imperatori," la terza volta dopo il 1870. La prima Lega era stata quella del 1873, ed era fallita nel 1878; la seconda era stata quella del 1881, ed era fallita nel 1886. Questa Lega del 1897 doveva fallire nel 1908. In questa intesa col governo di Pietroburgo, il cancelliere austriaco Golu– chowski non aveva tenuto nessun conto del governo italiano. Aveva agito co– me se i due governi interessati nella questione balcanica fossero quelli della Russia e dell'Austria. , È vero- che nel novembre dello stesso anno 1897, Goluchowski si era accordato con Visconti-Venosta per rispettare l'autonomia albanese per il caso che non potesse piu essere mantenuto il dominio turco. Ma quest'accordo speciale per l'Albania, messo accanto all'accordo generale austro-russo pe_r la intera penisola balcanica, dava la impressione che il governo di Vienna in– tendesse considerare il governo di Roma come interessato nella sola questione albanese e disinteressato da tutte le altre questioni balcaniche. Cosf l'accordo italo-austriaco del 1887 minacciava di cadere nel nulla; e il governo di Roma minacciava di essere ricondotto dal governo di Vienna alla Triplice Alleanza, quale aveva funzionato dal 1882 al 1886: una Triplice Alleanza, che non ri– conosceva al governo italiano nessun diritto di intervenire nelle ques~ioni balcanichç. Unica eccezione a questa esclusione italiana dalle questioni bal caniche, sarebbe rimasto lo speciale accordo del 1897, in cui l'Austria e l'Ita– lia si impegnavano a rispettare l'autonomia dell'Albania. Questa impressione era confermata dalla circostanza che in un discorso alla delegazione ungherese, tenuto il 22 maggio 1901, Goluchowski aveva parlato a lungo delle questioni balcaniche, e della intesa austro-russa, e non aveva detto una sola parola dell'Italia. Peggio ancora, in questo stesso discor– so, aveva dichiarato che la situazione della Macedonia era divenuta, negli ul– timi tempi, assai grave: Il presente stato di cose esige un trattamento molto metodico e concordato da parte dei Gabinetti di Vienna e di Pietroburgo, interessati in prima linea in questi avvenimen– ti. 'E l'Austria-Ungheria, d'accordo con la Russia, ha di-retto ripetute volte, ed anche ultimamente, alla Turchia, osservazioni a questo proposito. Queste dichiarazioni significavano che i governi di Pietroburgo e di Vienna prendevano sotto la loro protezione le popolazioni macedoni sotto– messe al dominio turco, e assumevano l'impegno di ottenere dal governo ot– tomano un sistema di riforme amministrative, che assicurassero a quel paese migliori condizioni di vita. · Non era una espansione territoriale dell'Austria verso la Macedonia. Ma era un aumento di influenza. Ora l'accordo italo-austriaco del 1887 sta– biliva che ciascuno dei due Gabinetti di Vienna e di Roma aveva diritto a con– seguire un compenso "per ogni vantaggio territoriale o di altro genere, che ciascuna delle due parti potesse ottenere in piu dello statu quo attuale." 354 BibliotecaGino Bianco

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