Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica estera dell'Italia dal 1871 al 1915 I di principii," una "dichiarazione di politica comune," o come si dice in linguaggio diplomatico, una "intesa," analoga a quella che sarà nel 1904 l'" Entente cordiale." Questa "dichiarazione di politica comune" non definisce in precedenza nessuno dei casi in cui potrebbe manifestarsi necessaria la cooperazione diplomatica e militare. Impegna i soli Gabinetti, che si sono scambiate le note, non i successori. Può essere disdetta dalle parti non appena gli interessi comuni non sono piu apprezza~ con_ ~rfteri comu~!· _M~ se questi interessi presentano un reale carattere d1 stabilita, allora la d1ch1ara– zione di politica comune" assicura alle parti la certezza obiettiva della coo– perazione diplomatica e militare non appena quegli interessi sieno minacciati. Nel caso della intesa anglo-italiana del 17 febbraio 1887, la conserva- zione dello statu quo mediterraneo contro ogni attentato della Francia e della Russia era definito come il permanente interesse comune dei due Stati. La dichiarazione di lord Salisbury era stata in precedenza comunicata a lord Rosebery, che era in quel momento il diplomatico piu autorevole della opposizione liberale, ed era stata approvata da lord Rosebery. Cosf il Gabinetto di Roma acquistava la certezza che l'orientamento della politica estera britannica non sarebbe mutato, neanche se ai conservatori fossero succeduti i liberali. 4. La Trz.plice del 1887 La nuova alleanza fra l'Italia e gl'imperi centrali fu conchiusa per altri cinque anni: dal maggio 1887 al maggio 1891. Il trattato a tre del 1882 fu prorogato integralmente; e ad esso furono aggiunti due altri trattati: un trattato italo-germanico ed un trattato italo-austriaco. L'annesso italo-germanico impegnava il governo tedesco e il governo italiano ad adoperare la loro influenza per prevenire sulle coste e nelle isole ottomane del Mare Adriatico e del Mare Egeo qualunque modificazione territoriale potesse danneggiare l'una o l'altra delle due parti. Nella que– stione egiziana ciascuno dei due governi si riservava la libertà d'azione. La Germania si dichiarava obbligata ad intervenire nella guerra a fianco del– l'Italia, non solamente se la Francia avesse assalito l'Italia - che era l'unico caso previsto nel trattato del 1882 - ma anche nel caso che il governo francese ·facesse atto di estendere la sua occupazione, il suo protettorato, o la sua sovranità, sotto qualunque forma, verso la Tripolitania o verso il Marocco, e in conseguenza l'Italia credesse di dover muovere guerra alla ~rancia per "salvaguardare la sua posizione nel Mediterraneo." Finalmente, ~n caso di guerra comune italo-germanica contro la Francia, la Germania si impegnava a non contrastare le domande italiane per nuovi confini terrestri e marittimi, anzi a secondarie nella misura compatibile con le circostanze. L'annesso italo-austriaco obbligava i governi di Vienna e di Roma a 327 BibliotecaGino Bianco

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