Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte terza mantenere lo statu quo, non solamente sulle coste e nelle isole ottomane del- 1' Adriatico e dell'Egeo, come. stabiliva l'annesso italo-germanico, ma anche "nelle regioni dei Balcani," cioè nella parte continentale della penisola bal– canica. Qualora, indipendentemente dalla volontà dei due governi lo statu quo fosse venuto a mancare, i due governi s'impegnavano a non assumere nessuna iniziativa, senza essersi messi preventivamente d'accordo, e nel– l'accordarsi dovevano seguire il criterio dei compensi equivalenti per ogni aumento di territorio o d'influenza di qualunque genere, che l'una o l'altra parte avrebbe potuto conseguire in piu della situazione attuale. Questi nuovi patti del 1887 non modificano in nulla il carattere primitivo difensivo dell'alleanza. È vero che l'Italia acquista il diritto di partecipare ad ogni nuovo assestamento della penisola balcanica in condizione di parità con l'Austria, ma questo avverrà unicamente nel caso che lo statu quo venga meno contro la volontà dell'Austria e dell'Italia. È vero pure che la Germania può essere obbligata a partecipare ad una guerra con la Francia per le que– stioni dell'Africa settentrionale, ma il trattato del 1887 non riconosce al– l'Italia nessun diritto positivo di conquista né a Tripoli né altrove: è un semplice impegno negativo, che assume il governo tedesco, di mantenere nell'Africa settentrionale anche con le armi lo statu quo, e quest'impegno si realizza solo nel caso che la Francia prenda essa la iniziativa di alterare Io statu quo. Finalmente è vero che, nel caso di una comune guerra vitto– riosa con la Francia, la Germania assume l'obbligo di facilitare all'Italia· l'acquisto delle nuove frontiere, che il governo italiano giudicherà necessa– rie, ma anche questo patto funzionerà unicamente nel caso che la Francia abbia essa provocata la guerra, aggredendo la Germania o l'Italia, o sconfi– nando in Africa. La novità del 1887 non consiste nel mutamento del primitivo carattere difensivo dell'alleanza. Consiste in una maggiore complessità di accordi, in confronto col sistema rudimentale del 1882. La Triplice del 1882 aveva un unico scopo: la difesa reciproca contro una aggressione della Russia o della Francia. I patti del 1887 aggiungono all'alleanza un nuovo scopo: la conser– vazione dello statu quo nel Mediterraneo e nella penisola balcanica. Si tratta sempre di un atteggiamento difensivo. Politica difensiva è anche l'obbligo di impedire che fuori del proprio territorio l'equilibrio delle forze e delle influenze venga alterato a proprio danno. Non solamente, poi, nel 1887 l'alleanza conserva il suo primitivo carat– tere difensivo, ma continua sempre ad essere un sistema di accordi e di responsabilità circoscritti in vista di ipotesi tassativamente determinate. Nean– che ora la Triplice diventa un patto di solidarietà incondizionata per qualsiasi eventualità. Per esempio, le difficoltà che l'Italia incontra nel Mar Rosso dopo la occupazione di Massaua, sono ·estranee all'alleanza. Bismarck si riserva libertà d'azione per l'Egitto, mentre sa che il governo italiano è impegnato ad appoggiare l'Inghilterra. Il governo italiano è con– corde col governo austriaco nel volere mantenere lo statu quo non solo per 328 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=