Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte prima tenuto, ma anche sulla esistenza dell'alleanza. Ad ogni modo, è particolare di nessuna importanza. Le modificazioni o aggiunte, che dapprima si pensava d'introdurre nel trattato a tre, furono, invece, formulate in due distinti trattati complemen– tari: uno italo-germanico, e uno italo-austriaco. 34 Il trattato italo-germanico deve avere riprodotto quella disposizione del precedente trattato complementare del 1882, che faceva obbligo all'Italia e alla Germania di aiutarsi a vicenda nel caso di una aggressione della Fran– cia. Inoltre rimaneva inteso che gli impegni italo-germanici non potevano pregiudicare gli accordi fra l'Italia e l'Inghilterra riguardo all'Egitto e in generale al Mediterraneo. Finalmente, la questione di Tripoli era regolata con un patto, al quale si riferiva l'" Ex-diplomatico " della Nuova Antologia nel numero del 16 aprile 1887, quando scriveva: Nulla potrà essere innovato nel Mediterraneo e specialmente in Africa, senza il nostro consenso. Quindi siamo sicuri contro la possibilità che a Tripoli o altrove si ripeta il fatto di Tunisi. Sarebbe un casus belli, che impegnerebbe anche i nostri alleati. 35 Non si trattava, per Tripoli, del riconoscimento positi'vo di un diritto di prelazione dell'Italia: era un semplice impegno negativo di opporsi ad ogni tentativo di espansione francese ad est della Tunisia. Andare piu in là, avrebbe significato mettere la Turchia contro la Triplice: la semplice ga– renzia negativa, mentre assicurava l'Italia, non urtava, anzi sotto un altro punto di vista, poteva soddisfare la Turchia. Quanto alla parola altrove, usata dall'Ex diplomatico, essa si riferiva al– l'Egeo, all'Adriatico e alla Penisola balcanica; ai quali argomenti era dedi– cato il trattato italo-austriaco, con un articolo, il quale doveva diventare in seguito, cioè nel 1902, il famoso articolo VII della Triplice Alleanza, pub– blicato nel 1915 nel Diplomatùche Actenstucke dell'Austria: L'Autriche-Hongrie et l'Italie, n'ayant en vue que le maintien autant que pos– sible du statu quo territorial en Orient, s'engagent à user de leur influence pour pré– venir toute modification territoriale, qui porterait dommage à l'une ou à l'autre des Puissances signataires du présent Traité. Elles se communiqueront, à cet effet, tous les renseignements de nature à s'éclairer mutuellement sur leurs propres dispositions. ainsi que sur celles d'autres puissances. Toutefois dans le cas où, par suite des évenements, le maintien du statu quo dans les régions des Balcans ou des cotes et iles ottomanes dans l'Adriatique et dans la mer Egée deviendrait impossible, et que, soit en conséquence de l'action d'une puissance tierce, soit autrement, l'Autriche-Hongrie ou l'Italie se verraient 34 Neanche su la esistenza di questi due trattati il segreto è stato mantenuto a lungo. Già nel 1892 ne parlava l'anonimo autore [VON ECKARDT] del volume Berlin, Wien, Rom, Leipzig, Duncker und Humblot, 1892, pp. 131-33. Si veda anche VoN HELMOLT, Der Inhalt des Dreibundes, in SrNGER, Gesch. d. Dreibundes, pp. 254 sgg.; .ANzILLOTTI, op. cit. Quanto, però, l'Eckardt e lo Helmolt dicono del resto dei due trattati, è privo di base. 35 La politica estera dell'Italia sotto il cessato Ministero, p. 733. Gli articoli di politica estera pubblicati dall"'Ex-diplomatico" in "Nuova Antologia" in questi anni sono, evidentemente, scritti per ispirazione del Presidente del consiglio on. Depretis. L'articolo del 16 aprile 1887 è stato scritto proprio durante la crisi ministeriale, per effetto della quale Robilant abbandonò il Ministero degli esteri. L'articolo dell'"Ex-diplomatico" rappresentò un atto doveroso di giustizia, che il Depretis volle fosse reso al suo benemerito collaboratore. 12 BibliotecaGino Bianco

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