Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La, Triplice Alleanza re le buone intenzioni dell'anno prima, e tenendosi le mani libere anche 27 m questo campo. Ora anche su questo punto, il Robilant esigeva di essere assicurato. 4. I trattati del 20 febbraio 1887 La storia delle trattative è stata accennata nelle sue linee fondamentali dal Chiala, 218 che ha potuto utilizzare le carte del conte di Robilant, e dal- 1' on. Cappelli, 29 che fu collaboratore del Robilant nella sua qualità di sotto– segretario nel Ministero degli esteri. E che il Robilant abbia ottenuto in esse il resultato che desiderava, ap– pare da quanto ha scritto il Cappelli: Il principe di Bismarck, persuaso che ciò che il mm1stro italiano diceva era vero, faceva formalmente chiedere al generale di Robilant quali condizioni desiderasse per rin– novare il trattato. Il generale le espose... Alla fine i nostri desideri furono soddisfatti, e l'intento che ci eravamo prefissi raggiunto. 30 I trattati del 20 febbraio 1887 furono tre. Il primo non faceva se non rinnovare per cinque anni, cioè dal 20 feb– braio 1887 al 20 febbraio 1892,3 1 il trattato a tre del 1882. Secondo il Chiala, sarebbe stata introdotta una piccola innovazione nel solo art. V, nel quale sarebbe stato conservato l'obbligo del segreto sul conte– nuto dei nuovi atti, ma non sulla esistenza dell'alleanza. 32 Questa notizia non mi sembra accettabile. Nei Diari di Crispi al 7 febbraio 1888, si trova: Solms, incaricato dal principe di Bismarck, viene a domandarmi scusa per aver egli nel suo discorso d'ieri commesso una étourderie, col parlare del trattato di alleanza con l'Italia senza avermene chiesto il permesso. Il principe si dichiara dolentissimo di ciò. Rispondo che do al principe l'assoluzione papale. Del resto il silenzio non avrebbe gio– vato a nulla: tutti sanno dell'esistenza del trattato. 33 Quest'incidente non si comprenderebbe, se il trattato del 1887 non avesse riprodotto da quello del 1882 l'obbligo del segreto, non solo sul con- r, UN EX-DIPLOMATICO, Le alleanze dell'Italia, in "Nuova Antologia," 1° settembre 1881: "L'Austria vuole per sé, in Oriente, la piu ampia libertà d'azione, senza correre pericolo di essere molestata o disturbata da noi (p. 23)." 28 La Triplice e la Duplice, pp. 445 sgg. A questo lavoro ha attinto FRASSATI, La politica estera dell'Italia e l'alleanza franco-russa, in "Nuova Antologia," 16 ottobre 1897, pp. 720 sgg. I~ Frassati aggiunge di suo, alle notizie prese dal Chiala, l'affermazione che il tentativo di Ro– btla_nt non ebbe resultato (p. 72). E da questa affermazione infondata è scaturita, nonostante le testt~onianze del Cappelli e del Chiala, la opinione comune, che si trova anche in BILLOT(am– basciatore francese a Roma, 1890-1898). La France et l'Italie, Paris, I, 61 sgg., e nel recente ottimo lavoro di PINGAUD, L'Italie depuis 1870, Paris, Delagrave, 1915, p. 124. 29 La politica estera del conte di Robilant, in "Nuova Antologia," 1° novembre 1897. 30 Loc. cit., pp. 7-8. Il buon successo delle trattative fu affermato anche dal CmALA, in "Di– scorso alla Camera dei deputati," 14 maggio 1891 (XVIII Legislatura, 1 3 Sessione, p. 1972). T . ! 1 CmALA, "Discorso alla Camera dei deputati," 14 maggio 1891, p. 1972: "Il trattato della riphce scade nel febbraio del prossimo anno." 32 CHIALA, La Triplice e la Duplice, p. 484. 33 PALAMENGHI-CRISPI, op. cit.' pp. 228-29. BibliotecaGino Bianco 11

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