Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica estera dell'Italia dal 1871 al 1915 primo ministro, estremamente ostile alla Russia. Fino a quando l'Austria, la Russia e la Germania andavano d'accordo, Beaconsfield era obbligato a te– nere un contegno di grande cautela; perché l'Inghilterra, fortissima per mare, era impotente per terra, fino a che non trovasse, contro la Russia, sul con– tinente, l'alleanza di un'altra grande Potenza. "Una guerra fra la Russia e l'Inghilterra," diceva Bismarck, "sarebbe come un duello fra un orso e una balena." Il governo italiano avrebbe certo marciato a fianco dell'Inghilterra, qua– lora Beaconsfield avesse appoggiato i desideri italiani. E qualche conversa– zione avvenne a questo proposito a Londra nei primi tempi della crisi orientale. L'ambasciatore italiano a Londra poté credere che il governo in– glese riconoscesse giusto il desiderio italiano di "compensi sulle Alpi." Ma l'Italia non era forte abbastanza per fronteggiare da sé sola per terra la "Lega dei tre imperatori." E i discorsi di Londra erano vaghi e inconcludenti. Quando, però, la "Lega dei tre impera tori" cominciò, nella seconda me– tà del 1877, ad essere scossa dalla guerra fra la Russia e la Turchia, e il governo di Vienna cominciò a diffidare di quello di Pietroburgo, allora an– che la politica di Beaconsfiled diventò piu attiva. Beaconsfield e Andrassy avevano interesse ad appoggiarsi a vicenda contro la Russia: Andrassy do– veva impedire che la Russia diventasse la Potenza egemonica nei Balcani; Beaconsfield doveva impedire che la Russia si espandesse nel Medio Oriente verso l'India e nel prossimo Oriente verso il Canale di Suez, cioè verso la via marittima dell'India. Sul campo militare, l'Inghilterra rendeva impossi– bile ogni movimento della Russia per mare, ma la Russia poteva reagire ver– so l'India. Toccava all'Austria alleggerire la pressione delle forze russe in Asia, impegnandone la maggiore e la miglior parte in Polonia ed in Ucraina. Andrassy soleva dire che "l'Austria avrebbe messo un senapismo fra le spalle della Russia," per distrarla dall'Asia. Ora, la manovra dell'Austria contro la Russia poteva riuscire ad una sola condizione: che l'Italia non si alleasse con la Russia, e non attirasse verso di sé, ad ovest, una parte delle truppe austriache, che sarebbero state necessarie contro la Russia. Mentre l'Austria era impegnata a mettere il senapismo fra le spalle della Russia, l'Italia non doveva mettere alla sua volta un senapismo fra le spalle dell'Austria. Qui la politica inglese veniva ad interferire con la politica italiana. L'Inghilterra, come alleata dell'Austria, minacciava l'Italia per mare, impe– dendole di minacciare l'Austria per terra. L'Italia, paralizzata dalla minaccia britannica, perdeva ogni libertà d'azione verso l'Austria. La nuova attitudine del governo inglese verso l'Italia cominciò a rivelarsi nell'ottobre del 1877. Il governo italiano fece domandare a Londra se una domanda di "compensi nelle Alpi" sarebbe stata appoggiata dalla diplomazia inglese presso l'Au– stria. Il ministro degli esteri britannico rispose come Bismarck: consigliò al governo italiano di occupare l'Albania. 307 BibliotecaGino Bianco

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