Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica estera dell'Italia dal 1871 al 1915 un compenso per la eventuale espansione dell'Austria in Bosnia-Erzegovina. Anche il generale russo Ignatieff, in una conversazione con Robilant, il 9 febbraio 1877, propose che l'Italia si impadronisse di Tunisi. L'Italia se avesse voluto occupar Tunisi, avrebbe dovuto affrontare una guerra con la Francia. Cioè la Francia e l'Italia si sarebbero paralizzate al– i' ovest, lasciando mano libera alla Russia e all'Austria nell'est. "Timeo Danaos et dona ferentes," rispose Robilant ad Ignatieff. Le aspirazioni di tutti i gruppi politici italiani erano orientate verso la frontiera austriaca. Nessuno avrebbe in Italia abbandonato la speranza di compiere la unità nazionale per correr dietro ad imprese coloniali. Perciò Robilant, d'accordo col go·– verno di Roma, rifiutò sempre queste offerte. L'Italia - disse ad Andrassy - ·non saprebbe che farsene di una colonia afri– cana; noi desideriàmo solamente di mantenere lo statu quo per tutti. Nell'aprile 1877, la Russia dichiarava guerra alla Turchia: e certo non faceva la guerra per mantenere lo statu quo. Né l'Austria, data la sua intesa con la Russia, e l'appoggio della Germania, aveva da preoccuparsi delle proteste italiane per lo statu quo. Ad aumentare le difficoltà del governo italiano, avveniva nella politica interna della Francia una grave crisi, proprio poche settimane dopo la di– chiarazione di guerra della Russia alla Turchia. Nel maggio 1877, il presi– dente della Repubblica, Mac Mahon, entrò apertamente in lotta con il par– tito repubblicano, formò un ministero clericale, sciolse la Camera dei de– putati. Durante l'estate del 1877 si combatteva una violenta lotta eletto– rale fra clericali e repubblicani. L'argomento piu importante della contesa era costituito dalle relazioni della Francia con l'Italia, e dalla questione del dominio temporale del papa. Se i clericali fossero riusciti vittoriosi, era la guerra con· l'Italia. E il governo italiano si sarebbe trovato chiuso fra la minaccia di guerra da parte della Francia, e la espansione dell'Austria nella Bosnia-Erzegovina. Per superare questa situazione cos1 difficile, Depretis pensò di offrire al governo tedesco un'alleanza difensiva: la Germania e l'Italia si sarebbero aiutate a vicenda, se la Francia avesse assalito o la Germania o l'Italia; e la Germania avrebbe appoggiato, presso il governo di Vienna, la domanda dell'Italia per un "compenso sulle Alpi" se l'Austria avesse occupato la Bosnia-Erzegovina. Fu incaricato di trattare con Bismarck Francesco Crispi nell'ottobre. Bismarck rifiutò di prendere in considerazione la domanda dei "compensi sulle Alpi." Io non intendo parlare al conté Andrassy - disse - di argomenti, che possono dispiacergli. Io voglio mantenermi la sua amicizia, e intendo assicurarlo che non ho ob– blighi con nessuno, e che sarò suo amico. 305 BibliotecaGino Bianco

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