Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte terza via via che si svilup2avano gli avvenimenti, si può dimostrare con una prova caratteristica ed evidente. A p. 279 di Politica estera, troviamo gli appunti di una conversazione avvenuta il 20 ottobre 1888 fra Crispi ed Herbert Bismarck. In essa Crispi si duole del cattivo trattamento, che il governo austriaco usa verso gl'italiani irredenti, e ricorda il processo Ulmann che si protrae da oltre cinque mesi. Orbene il giornalista Ulmann fu arrestato a Trieste, con tutta la redazione dell'Indipendente, 1'11 giugno 1889 (Secolo, 13-18 giugno 1889). È evidente che il resoconto della conversazione, giunto a noi, non è quello che Crispi mise per iscritto, nell'ottobre 1888, subito dopo che la conversazione era av– venuta. Gli appunti originali del 1888 debbono essere stati rielaborati in un tempo successivo, quando vi fu interpolato anacronisticamente l'accenno al processo Ulmann. E lo scopo della interpolazione è chiaro: dimostrare che Crispi, pur essendo sos~enitore della Triplice Alleanza, aveva a cuore le sorti degl'italiani irredenti. Altri passi dei Diari e il testo di una lettera diretta non si sa a chi da Crispi, tendono a dimostrare che Crispi, dovendo rinnovare la Triplice nel 1891, si preparava a chiedere garanzie per gl'italiani dell'Austria, anzi si pro– poneva di ottenere una rettifica di frontiera. 11 Viceversa, negli appunti del colloquio con Caprivi, 7 novembre 1890, sul rinnovamento dell'alleanza, lo stesso Crispi non ricorda in alcun modo di avere toccato questi argomenti. 12 E anche i documenti austriaci e tedeschi delle trattative, iniziate da Crispi e conchiuse da Rudinf, sono assolutamente muti su questa materia. 13 Dun– que, anche questi testi possono essere sospettati come spuri. Il rapporto De Launay, 20 settembre 1877, ci apre la via alla scoper– ta di un'altra alterazione. Chi confronta il contenuto di questo rapporto coi· Diari, in cui Crispi fissa la notizia del colloquio da lui avuto il .7 settembre 1877 con Bismarck, non può non osservare che il testo crispino presenta due gravissime sconcordanze dal rapporto De Launay: a) manca nella relazione De Launay ogni notizia sullo scambio di idee avvenuto fra Bismarck e Crispi per un eventuale trattato d'alleanza con- I F • 14 tro a rancia. b) manca nel testo crispino ogni accenno alla dichiarazione che Crispi ha riferito a De Launay di avere fatto a Bismarck: Si !es evenements devaient s'acheminer à un partage de la Turquie, une rectification de frontières, englobant non pas Trieste, mais le Trentino, satisfierait mieux nos conve– nances, dans le cas où chaque Puissance se croirait en mesure de faire valoir ses propres intérets; mais ce que nous voulons, c'est avant tout la paix; et nous ne tirerons certaine– ment pas l'epée pour la revendication du Tyrol italien. 11 Politica estera, 328-29; Questioni internazionali, Milano, Treves, 1913, 96-7, 106, 108, 109, 114, 115, 137. 12 Questioni internazionali, 8-15. 13 PRIBRAM, Les traités politiques de l'Autriche-Hongrie, Paris, Costes, 1923, 292, n. 212; Die grosse Politik der Europiiischen Kabinette, VII, 139-45. 14 Politica estera, 22-29; dr. SALVEMINI, La politica estera di Francesco Crispi, 12-15. 274 BibliotecaGino Bianco

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