Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica estera dell'Italia dal 1871 al 1915 mente pronta a sostenere le conseguenze di una difesa energica degli inte– ressi nazionali 11 ; l'Italia non seppe fare "una politica propria. 113 \ Tutto questo è assolutamente fantastico. La situazione internazionale non fu mai tale che il governo italiano potesse prendersi quel che gli pia– cesse, salvo l'imbarazzo della scelta; il Trentino, l'Albania, la Tunisia, la Tripolitania, magari ... il Sudan, dove non è chiaro per quale via gli italiani avrebbero dovuto arrivare, e del quale allora nessuno parlò mai, né in Italia, né fuori d'Italia. Una "politica propria" il governo italiano avrebbe voluto farla nella questione del Trentino; e tutti i partiti italiani non avrebbero domandato che di "coagularsi 11 su questa aspirazione. Ma i documenti dimostrano che tutti i partiti austriaci -si "coagularono" contro, appoggiati, ripetiamolo an– cora una volta, prima a Pietroburgo, poi a Londra, sempre a Berlino. Per la Tunisia è probabile che una politica italiana piu lungimirante avrebbe potuto approfittare della crisi orientale per immobilizzare il governo francese nel rispetto dello statu quo. Ma è ipotesi gratuita che il Gabinetto di Berlino fosse disposto ad aiutare l'Italia con le armi contro la Francia in una eventuale conquista della Tunisia. È ipotesi gratuita che il governo inglese avrebbe probabilmente cooperato ad una nostra azione energica, compensato dal nostro riconoscimento degli interessi inglesi in Egitto. È ipotesi grat~ita che il governo francese avrebbe abbandonata la Tunisia per avere "qualche zona d'influenza nella Siria," oppure avrebbe esi– tato a muovere guerra all'Italia per la Tunisia: il governo francese poteva disporre di 33 navi corazzate contro 18 navi italiane, e fino dal 1875 era incoraggiato nei suoi desideri tunisini da Bismarck. Per l'Albania, la opposizione austriaca ad una occupazione italiana si poteva forse vincere nell'autunno del 1877 con l'appoggio di Bismarck e di Derby. Ma essendo mancato il tentativo, è difficile calcolare fino a che punto Bismarck e Derby avrebbero sostenuto su questo terreno il governo italiano dinanzi ad una resistenza austriaca, la quale sarebbe stata assai tenace. Specialmente per Bismarck, è da sospettare che, spingendo il governo italiano verso l'Albania, volesse aggravare i dissidi italo:austriaci per rendere piu desiderabile in Austria l'amicizia germanica. Il solo territorio, che in occasione della crisi orientale 1875-1878 il governo italiano avrebbe potuto ottenere senza opposizione da parte delle Potenze europee (salvo le proteste, che non contavano, del governo otto– mano), era la Tripolitania, purché avesse rinunziato ad ogni rivendicazione irredentista, e purché si fosse accordato col governo francese nella questione dell'Africa settentrionale; e quest'accordo difficilmente avrebbe potuto av- . venire su basi diverse da quelle di uno scambio di disinteressamenti: il Gabinetto di Roma libero di operare verso Tripoli; quello di Parigi libero di operare verso Tunisi. 3 UN ITALIANO, La politica estera italiana, pp. 111-12-30-40. 265 BibliotecaGino Bianco

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