Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica estera dell'Italia dal 1871 al 1915 Dobbiamo a. sir Charles Dilke un chiarimento prezioso intorno al conte– nuto di questa proposta: Il s'agissait d'établir une entente entre la France, l'Angleterre, l'Italie et la Grèce; et ces quattre Puissances, une fois d'accord, de demander à l'Autriche son concours. 94 Era quello un momento di incertezza universale. Il governo russo "allo scopo di staccare completamente l'Austria dall'Inghilterra," autorizzava Andrassy ad annettere non solo la Bosnia ma anche una parte dell'Albania e dell'Epiro, e magari ad arrivare a Salonicco. 95 Bismarck sosteneva la manovra russa, facendo fare da Moltke ad Andrassy proposte analoghe. 96 Andrassy, che nel gennaio si era staccato da Pietroburgo per avvicinarsi a Londra, oscillava sempre fra l'assicurazione russa e la controassicurazione inglese. 97 Tutti i rapporti internazionali erano allo stato fluido. Ogni governo trattava con ·gli altri governi, utilizzando le trattative che aveva cogli uni, per fare del bluff nelle trattative con gli altri. La intesa che il governo di Londra proponeva nel marzo del 1878 a quello di Roma, quando Vienna esitava ancora fra Inghilterra e Russia, doveva servire al governo inglese per indurre quello di Vienna a sciogliersi dall'intesa con la Russia e a decidersi per l'Inghilterra. Se questa manovra fosse riuscita Beaconsfìeld avrebbe potuto scacciare i russi dall'oriente della penisola balcanica e dall'Asia Minore, coll'aiuto dell'Austria; e Andrassy avrebbe potuto estendersi a suo piacimento nell'occidente della penisola bal– canica, senza render conto della propria azione a Pietroburgo. Il governo di Roma, che avrebbe reso possibile questa manovra. lasciando del tutto libere le forze militari dell'Austria contro la Russia, avrebbe potuto domandare qualcosa in compenso di questo servizio. Né un'alleanza, trattata in quelle condizioni, presentava pericoli gravi: nella peggiore ipotesi, essa poteva condurre l'Italia ad una guerra con la Russia, ma in alleanza. con l'Inghil– terra, con la Francia, con l'Austria: e in questo caso, la Russia era troppo lontana sulla terra, e troppo impotente sul mare, perché il governo italiano dovesse esserne preoccupato. Era il piano di Gambetta ripreso da Beacons– fìeld. Depretis, che faceva il morto solamente quando gli conveniva, intuf che la proposta britannica offriva al governo italiano una possibilità di mano– vra, che finora era del tutto mancata; e rispose che per conto suo "avrebbe aderito alla proposta." Sperava che una domanda di compensi "nelle Alpi" non avrebbe piu trovato irriducibile il governo di Vienna, ora che a favore dell'Italia poteva entrare in gioco la pressione inglese? Sperava che il 94 L'Europe en 1887, p. 29. La informazione è confermata da GoocH, Cambridge History of British Foreign Policy, III, p. 125. Il Gooch ha potuto consultare gli atti del Foreign Office. Cfr. Libro Verde, "Affari d'Oriente," 21 giugno 1878, n. CDXXIII, p. 353. 95 Robilant a Depretis, 28 marzo 1878. 96 BouRGEOIS et PAGÈS, Origines et responsabilités, p. 182. 97 GoocH, Cambridge Hist. of Br. Foreign Policy, III, 127, 134, 135. L'accordo definitivo austro-britannico non avvenne che il 6 giugno 1878 (WERTHEIMER, Andrassy, III, pp. _ 121-22). 241 BibliotecaGino Bianco

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