Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Pa1'teterza L'Italia sa, in questo caso, come la pensiamo. Noi le dirigeremmo una seria ammo– nizione perché la smetta (eine ernste Abmahnung). Ma io penso che non ci sarebbe nean– che bisogno di questo per tenerla a posto. L'Italia dovrebbe stare attenta alla Francia, la quale non potrebbe lasciar passare alla leggera le ambizioni italiane dì ingrandimenti nazionali: la posizione e l'influenza francese basterebbero da sole a tenerla in iscacco. 8 s Esisteva già un accordo formale fra Bismarck e il Gabinetto di Parigi, all'insaputa di Gambetta? Non lo sappiamo. Certo, era questo un periodo di luna di miele fra Bismarck e il nuovo ministro degli esteri francese, Wadding– ton, venuto al potere nel dicembre 1877, dopo la vittoria. delle Sinistre. 89 Nel testo diretto all'ambasciatore italiano a Pietroburgo, Depretis ag– gmngeva: Nous avons eu plusieurs fois l'occasio~ de remarquer que nos démarches, mémes les plus intimes, à Pétersl?ourg ont été immédiatement connues à Vienne. Nous avons m~me cru nous apercevoir que l'on a à dessein communiqué à Vienne ce qui était destiné à rester secret, et que dans ces communications on a souvent exagéré l'importance des démarches confidentielles que nous avions jugé de faire. Veuillez clone prendre vos précau– tions afin que, tout en tachant de connaitre les intentions du gouvernement russe, on ne puisse trouver dans ces paroles rien qui puisse faire dire à Vienne que nous avons cherché d'ameuter les Puissances contre l' Autriche. Con istruzioni di quel genere, la sola cosa ragionevole, che un amba– sciatore potesse fare, era di rimanere muto come una tomba. La piu bella ragazza del mondo non può dare che quello che ha. Questi telegrammi del 6 marzo debbono essere anteriori alla notizia di una conversazione avuta da Menabrea con Derby sull'Egitto, Tripoli e Tunisi: Egli mi ha detto - comunicava Menabrea a Depretis - essere evidente che l'I– talia e l'Inghilterra avevano interessi comuni nel Mediterraneo, e che desiderava in tale argomento uno scambio di dee, riservandosi di riparlarne. 90 Anche l'ambasciatore austriaco in Roma, Haymerle, il 7 marzo offriva a Depretis di scambiarsi le idee per una eventuale azione comune. Depretis accettÒ, 91 e suggerf, 1'8 marzo, a Menabrea di iniziare, anche lui a Londra le conversazioni. 92 Menabrea, il 13 marzo comunicava: Derby mi ha ripetuto che desiderava intendersi con l'Italia nelle questioni relative al Mediterraneo, e che aveva incaricato Paget (ambasciatore inglese in Roma) di fare su tal oggetto delle aperture a vostra eccellenza:9 3 88 CORTI, Alexander von Battenberg, p. 33. 69 BouRGEOIS et PAGÈS, Origines et responsabilités de la grande guerre, pp. 183 sgg. 90 PALAMENGHI-CRISPI, Francesco Crispi: politica estera, p. 74. Il documento non è datato con precisione; si dice solamente che è dei primi di marzo. 91 Libro Verde, 21 giugno 1878, doc. CDIV, p. 345. 92 Libro Verde, 21 giugno 1878, doc. CDXXIII, p. 358. 93 PALAMENGHI-CRISPI, Francesco Crispi: politica estera, p. 74. 240 BibliotecaGino Bianco

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