Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte terza Il 15 gennaio 1878, in un consiglio della corona, in cui si discuteva di una eventuale guerra contro la Russia, Andrassy prendeva in considerazione anche il problema dei rapporti con l'Italia: Certamente era molto da deplorare la morte del re Vittorio Emanuele, perché quel– lo sapeva dominare i partiti. Tuttavia egli (Andrassy) credeva che anche il successore non si sarebbe lasciato trascinare ad un'azione bellicosa contro la Monarchia. Se ciò do– vesse accadere, l'Italia sarebbe stata tenuta in iscacco dalla potenza navale inglese. Quindi non c'era da temere nessun attacco da questa parte. Anche l'arciduca Alberto, nello stesso consiglio, "non seppe tacere del tutto qualche preoccupazione verso l'Italia." E qualche giorno dopo, l'am– basciatore austriaco a Londra, Beust, rispondeva agli incitamenti bellicosi di Beaconsfield, chiedendo l'assicurazione che il governo inglese avrebbe man– dato la sua flotta nei porti italiani, qualora l'Italia avesse preso un'attitudine ostile verso l'Austria-Ungheria. 78 Ai sospetti austriaci facevano contrappeso le speranze francesi. Gam– betta scriveva all'amica il 16 gennaio 1878: Je reçois les communications les plus intéressantes d'Italie, et il paralt bien que le nouveau roi ne répudiera pas la politique paternelle, et cherchera à se rapprocher des Gaulois, qu'il passait pour détester étant prince royal. Il y a dans cette maison de Savoie un bon sens héréditaire qui, vers la maturité, transforme les princes régnants et leur facilite toujour l'agrandissement et l'accroissement de leur beau domaine. Celui-là ne démentirà pas son sang, et j' en ai les meilleures assurances. Il s'agira simplement de faire ici de la politique avisée, et nous pourrons marcher de concert au bien commun. 79 Il 26 gennaio, colpo di scena. Andrassy, andava a trovare Robilant per dirgli che le conversazioni avute dall'arciduca Ranieri a Roma col nuovo re, coi ministri, con altri uomini politici in occasione del viaggio per i funerali di Vittorio Emanuele, avevano fatto sparire dal suo spirito ogni diffidenza: En conséquence, il désirait arriver avec nous en toute circostance, à un libre et frane échange d'idées. Pour commencer, il m'ha demandé si l'Italie partage son point de vue que toutes les questions, qui dans la paix russo-turque intéréssent l'Europe, comme modifications territoriales, la question des Dardanelles entre autres, ne pourront étre ré– solues qu'avec le concours des Puissances signataires des traités; cela étant, si nous étions disposés à le déclarer ... Il m'a ajouté que, jusqu'à présent, il n'avait fait' égale demande à aucune autre Puissance, voulant montrer le prix qu'il attache à procéder dé– sormais d'accord avec nous. Il s'est montré extremement préoccupé, trés inquiet méme, de ce qui se passe au quartier général russe; mais déclare qu'il n'accepterait rien qui serait nuisible aux intéréts de la Monarchie. 80 78 WER!HEIMER, Andrassy, III, pp. 60-62; GoRIAINOW, Le Bosphore et les Dardanelles, p . .3?0· 79 LAUR, Le creur de Gambetta, p. 97. Il Jl gennaio 1878 in base probabilmente alle m– formazioni ricevute da Gambetta, Waddington, ministro degli esteri della Francia, proponeva un<;> scambio cli idee al governo italiano (Libro Verde doc. CCCXIII, p. 274). Ignoriamo la risposta d1 Depretis. Ma sarà stata affermativa e non avrà condotto a nessun resultato. 80 Il documento è pubblicato incompleto nel Libro Verde, 21 giugno 1878, "Oriente,", num. cccv, p. 269 .. 236 BibliotecaGino Bianco

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