Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte terza dichiara che i desideri italiani non arrivano a Trieste: si fermerebbero al Trentino: "mais ce que nous voulons c'est avant tout la paix, et nous ne tirerons certainerilent pas l'épée pour la revendication du Tyrol italien." Vice– versa, passa a proporre un accordo fra la Germania e la Francia per ... il disarmo, dato che in Francia prevalga nelle prossime elezioni il partito repubblicano. "L . ' ,, asciamo quest argomento, degli amici della pace." risponde sarcasticamente Bismarck, "alle Società A questo punto, Crispi, a un tratto, dimentica il disarmo, dimentica le istruzioni ricevute da Depretis, ed accetta la proposta di un'alleanza non solo difensiva, ma anche offensiva, contro la Francia. 61 Bismarck si guarda bene dal dimostrare la propria soddisfazione: una delle sue abilità è stata sempre quella di farsi domandare piu volte quel che egli desiderava. E risponde con aria olimpiça che "prenderà gli ordini d 11 ,. ,, a imperatore. Alla notizia dell'impegno assunto da Crispi, in quelle condizioni, De– pretis rimane inquietissimo: un trattato come quello, che Crispi ha accettato, non solo non assicura nessun compenso all'Italia nel caso di un'espansione balcanica dell'Austria, ma lascia fuori dell'alleanza, libero da qualunque impegno, padrone magari di muover guerra all'Italia, con la neutralità della Germania, il governo di Vienna! Perciò telegrafa a Crispi il 21 settembre: Tu lasci in sospeso una grave questione, e la piu urgente (quella dei compensi de– siderati dall'Italia, nel caso di un ingrandimento balcanico dell'Austria). Procura, se non puoi ottenere altro, di lasciare un addentellato, che ci permetta di ritornarci sopra e d'in– sistere. Pare a me si dovrebbe comprendere che nella questione orientale non è possibile rimanere indifferenti ad una soluzione, che ingrandisce l'Austria. Crispi non può non riconoscere· la lacuna del suo sistema; e risponde a Depretis con questo straordinario telegramma: Eventuale ingrandimento Austria fu trattato, e può essere ripreso. Bisogna però trattare a Vienna e :I;ondra la questione. Ed era vero che l'eventuale ingrandimento dell'Austria era stato trattato; ma con un risultato assolutamente negativo, il quale, secondo le istruzioni ricevute, avrebbe dovuto rendere inutile ogni ulteriore negoziato. Siccome, poi, Crispi accettava l'alleanza contro la Francia senza porre come compenso necessari'o per l'Italia nessuna garanzia nei riguardi dell'Austria, era evi- 61 Nel testo dei Diari si parla di "alleanze per il caso che la Francia ci attacchi"; nel telegramma, in cui Crispi rende conto del colloquio al re, si parla di una "alliance défensive. ,~t offensive"; nel telegramma a Depretis l'alleanza diventa "eventuale qualora la Francia attacch~ ; · negli appunti della seconda conversazione con Bismarck si ritorna a parlare d'alleanza difensiva e offensiva. 226 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=