Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte terza scriva al conte Andrassy che non ci sarà mai un governo italiano cosf dis– sennato da sollevare una questione del Trentino. " 43 Robilant era il piu pessimista di tutti. 44 Escludeva nei governanti austriaci una deliberata vo– lontà d'aggressione contro l'Italia, salvo che le agitazioni irredentiste ita– liane diventassero troppo minacciose 45 ; ma non si sentiva sicuro neanche in questa fiducia: In un paese come questo, m cui in fin dei conti tutto dipende dalla volontà asso– luta del sovrano, basterebbe una qualsiasi imprevedibile circostanza per produrre un completo mutamento nell'anima dell'imperatore; e quindi un cambiamento di ministro; fatto le cui conseguenze potrebbero essere incalcolabili. 46 Ad aumentare le difficoltà, in cui il governo italiano si dibatteva, si. manifestò, nella primavera del 1877, un nuovo slancio del clericalismo italo– fobo internazionale. Irritato dalla maggiore attività anticlericale, che il nuovo governo della Sinistra dimostrava in Italia, e fiducioso di ricavare qualche profitto dalle intorbidate relazioni austro-italiane, Pio IX, in un'allocuzione del 21 marzo 1877, non solo protestò ancora una volta contro la schiavitu, in cui si diceva tenuto dal governo italiano, ma eccitò i catto– lici di tutto il mondo ad esigere dai loro governi un intervento piu energico per rivendicare la libertà della Santa Sede. Specialmente in Francia e in Austria, i clericali risposero all'invito .del papa con grande attività. In Francia la campagna italofoba divenne ben presto cosf vivace, che la maggioranza anticlericale della Camera invitò il Ministero a reprime quelle manifestazioni, "la cui recrudescenza poteva compromettere la sicurezza interna ed esterna del paese." Il presidente della Repubblica, Mac Mahon, rispose a questo voto, licenziando il Ministero liberale e chiamando ~l potere un Ministero clericale (16 maggio 1877). Sciolta la Camera, la lotta elettorale fra clericali e anticlericali aveva per piattaforma proprio le relazioni con l'Italia: pro o contro il dominio tempo-. raie del papa.' 47 I risultati delle elezioni, che dovevano avvenire in ottobre, erano malsicuri. Se la vittoria avesse arriso ai clericali, l'Italia sarebbe stata presa fra una minaccia di guerra da parte della Francia per la questione romana, e la politica espansionista del governo di Vienna verso la Bosnia. In queste condizioni, il 24 aprile 1877, il governo russo dichiarava guer– ra alla Turchia. Con la guerra turco-russa, nonostante gli· accordi di Reich– stadt, si apriva fra i Gabinetti di Vienna e di Pietroburgo una fase di crescenti sospetti, in cui alla fine doveva naufragare la Lega dei tre im– peratori. 43 WERTHEIMER, Andrassy, III, p. 149. « Robilant a Corti, ministro d'Italia in Costantinopoli, 4 aprile 1877: "Vedo nero su tutta la linea, tanto piu dopo che io so, e con me il mondo interno è nella confidenza, che non abbiamo fucili!,, 45 Robilant a Melegari, 29 aprile, 8 giugno, 11 luglio 1877. 46 Robilant a Melegari, 16 luglio 1877. 47 DREux, Dernières années, pp. 280-81; HANOTAUX, Hist. de la France contemporaine, III, p. 691 sgg.; IV, pp. 11, 36, 153 sgg. 216 BibliotecaGino Bianco

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