Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica estera dell'Italia dal 1871 al 1915 Roma dispone, volta per vo~ta, n~i m?~enti di ~risi: forze propr~e, e forze di possibili alleati. La p~ess10ne e mm!ma, ~nz1_nulla,. quando 11 governo •t r ano si trova isolato d1 fronte ad un Austna libera d1 concentrare contro i a i . f 1· . h cl ·1 di esso tutte le propne orze, come neg 1 anm c e prece ono e seguono 1 Congresso di Berl~no; - aun:i-enta di intensità, dop? il 1885, vi~ via che si delinea e si consolida la Duplice franco-russa, e che 11governo d1 Roma, en– trando terzo in questo sistema, può creare gravi imbarazzi a quello di Vienna; - cresce ancora, dopo il 1904, quando l'Intesa cordiale anglo-fran– cese, e poi la Triplice Intesa anglo-franco-russa rendono piu difficile la po– sizione diplomatica e militare dell'Austria; - diventa massima, durante la guerra mondiale, quando l'Italia entra a far parte di una coalizione mon– diale, che stringe l'impero di Absburgo da tutte le parti. Mentre la pressione italiana varia di intensità col variare delle circo– stanze, la resistenza austriaca, di fronte ad .ogni proposta di rettifica nelle frontiere con l'Italia, rimane sempre incrollabile. Questo rifiuto intransigente di qualunque concessione condanna ad un perenne fallimento la politica di compromesso preconizzata da Cesare Balbo e tentata continuamente da tutti i governi italiani. È necessario che l'impero degli Absburgo si sfasci, secondo le aspettazioni di Mazzini, perché le frontiere del 1866 possano essere rias– sestate non piu col metodo balbiano dei compromessi, ma con quello maz– ziniano delle soluzioni radicali rivoluzionarie. 197 BibliotecaGino Bianco

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