Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte terza I dei colloqui che ebbe a Venezia con Vittorio Emanuele, gli disse sostan- zialmente questo: Certamente io riconosco che voi potete aspirare a una rettificazione delle frontiere che ci dividono. Non parlo di Trieste; è una questione non austriaca soltanto, ma tedesca; e non c'è che un cataclisma che potrebbe farcela togliere. Ma intendo un altro punto, che forse vi è necessario; e può venire il momento che l'Austria possa cedervelo amiche– volmente, ove circostanze che oggi non si possono precisare, ci offrissero altrove un amplia– mento di sovranità. Da quest'articolo della Perseveranza· la notizia passò nel 1892 in Chiala, Pagine, I, 266; e poi ha continuato a circolare (vedi p. es.: Bersezio,' Vita di Vittorio Emanuele II, VIII, 468); ed è stata raccolta anche di recente da Gallavresi, Italia e Austria, 129. Ma la direzione del giornale, che era in con– tinui rapporti col Visconti-Venosta, nel pubblicare la corrispondenza parigina, faceva le debite riserve sull'aneddoto, che vi era raccontato. E tutto obbliga a credere che l'aneddoto sia falso di sana pianta. Robilant, infatti, era nell'aprile del 1875 a Venezia. Se Francesco Giu– seppe avesse fatto un discorso di quella impprtanza, Robilant ne sarebbe sta– to certamente informato. eiò posto, possibile che Robilant non si riferisse mai a quelle parole imperiali durante le moltissime penose discussioni, che ebbe negli anni successivi con Andrassy a causa dei movimenti irredentisti italiani? Possibile che nell'aprile del 1875, un anno dopo la lettera scritta da Andrassy a Wimpffen il 24 maggio 1874,' l'imperatore annullasse le di- chiarazioni cosi recise e intransigenti .di Andrassy? · Tre anni dopo la pretesa dichiara'.?ione di Venezia, il 22 luglio 1878,. subito dopo il congresso di Berlino, Francesco Giuseppe scriveva personal-• mente ad Andrassy per raccomandargli che non accettasse nessun plebiscito, per la Bosnia-Erzegovina: accettare il plebiscito era accettare il diritto di. nazionalità: sarebbe stato un precedente pericoloso per la monarchia; e po– teva essere invocato anche per il Trentino. 81 Possibile che tra la lettera di Andrassy 24 maggio 1874, e la lettera di Francesco Giuseppe 22 luglio 1878,. - vi sia stata la dichiarazione di Venezia çlell'aprile 1875? C'è qualcosa di piu. Discutendo proprio sull'irredentismo, in un collo-– quio con Robilant, il 16 ottobre 1876, Andrassy diceva: "In quanto a[ Trentino, tengo a dirvi che ferma resta sempre la nota, che al riguardo, scrissi al conte di Wimpffen, e che s.m. il re ·dichiarò all'i·mperatoredi accettare· pienamente" 82 e Robilant non contestò quest'affermazione. Ora Vittorio, 81 CORTI, Alexander von Betenberg, p. 42. - Anche l'affermazione dell'OLLIVIER (Empire-· libéral, XI, 205) che nelle trattative del 1868-70 per una triplice franco-italo-austriaca, France– sco Giuseppe consentisse a cedere all'Italia il Trentino, compensandosi nella Slesia o altrove, è con-.. testata in base ai documenti austriaci (ALTER, Deutschland Einigung und die oesterreichische Po– litik, pp. 109 sgg.). Ed è certamente infondata: anche dai documenti francesi risulta che Fran- · cesco Giuseppe non pensò mai a cedere il Trentino: nelle trattative non è lui, ma Napoleone III,. che per distrarre il governo italiano dalla rivendicazione di Roma, gli offre in compenso il Trentino,. mentre Francesco Giuseppe si potrebbe ripagare nella Slesia (BoURGEOIS et CLERMONT, Rome et: Napoléon III, pp. 224-65). 82 Robilant a Melegari, 17 ottobre 1876. 180 BibliotecaGino Bianco

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