Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte terza Ma i francesi erano piu ricchi, e meglio organizzati, e possedevano ferrovi~ acquedotti, telegrafi, le imprese economiche piu importanti. L'Italia, quan– do fosse diventata padrona di Tunisi, avrebbe potuto assalire l'Algeria per terra. Se Biserta, invece, fosse stata occupata dai francesi, era considerata in Italia come un pericolo mortale per la Sicilia e per' le comunicazioni tra l'Italia e l'Atlantico attraverso lo stretto di Gibilterra. 70 Una soluzione positi– va del problema, che conciliasse gli interessi, le suscettibilità, le vanità dei due paesi, era estremamente difficile a trovare. Una politica negativa di disinte– resse bilaterale avrebbe richiesto, tanto in Francia, quanto in Italia, una saggezza sovrumana. Invece · la storia della politica internazionale è quasi sempre, in fondo, una storia della umana follia e dell'umana cecità. Bismarck, già nel 1868, pensava che la Tunisia potesse essere adoperata come strumento di. dissidio fra l'Italia e la Francia. In una nota inviata da Berlino al ministro prussiano a Firenze, Usedom, perché la facesse pervenire a 11azzini, era scritto: La natura ha gettato fra esse [Italia e Francia] un pomo di discordia che non cesseranno di contendersi: il Mediterraneo, porto (?) ammirabile nel centro dell'Europa, dell'Asia, dell'Africa, canale. fra l'Atlantico e il Pacifico (?), bacino circondato dalle terre piu favorite dal cielo... È impossibile all'Italia il tollerare che la Francia minacci a ogni momento d'impadronirsi di Tunisi, come ha fatto da ultimo [nel 1867?]: di Tunisi, che sarebbe per lei una prima tappa per arrivare fino alla stessa Sardegna. E la nota ·offriva con grande generosità all'Italia "l'impero del Mediter– raneo," a condizione che si alleasse con la Prussia contro la Francia: L'impero del Mediterraneo appartiene incontestabilmente all'Italia, la quale possiede in quel mare delle coste dodici volte piu estese che quelle della Francia... L'impero del Mediterraneo dev'essere il pensiero costante dell'Italia, la mèta dei ministri italiani. 71 Mazzini pensava forse a questi suggerimenti d'origine bismarckiana, nel 1871, quando scriveva che la Tunisia doveva essere italiana, e il Marocco spagnuolo, come l'Algeria era già della Francia. 72 Dopo le sconfitte del 1870, l'influenza francese accennò a perdere ter– reno a profitto dell'influenza italiana. Nel gennaio del 1871, uno dei soliti incidenti fra le guardie del Bey ed i concessionari italiani di una tenuta vicina a Tunisi, provocò le proteste del console italiano, con la solita domanda di riparazioni. Il Bey rifiutò. Il governo italiano minacciò una dimostrazione navale. Il governo francese e il governo inglese si misero di mezzo. Il Bey si sottomise. Ed anche questa tempesta fin1 come tutte le alt~e. 73 a 30.000 còntro 15.000 altri europei ("Rassegna settimanale," settembre 1878). Anche il LoTH (Le peuplement italien en Tunisie et en Algerie, 74) calcola che nel 1881 gl'italiani fossero circa 25.000; il RAMBAUD (Jules Ferr, 288) Ii calcola a "piu di 20.000." 70 P1NGAUD, L'Italie depuis 1870, pp. 76-81. 71 Politica segreta italiana, pp. 353-56. 12 Scritti editi ed inediti, XVI, pp. 153-54. 73 ROTI-IAN, L'Allemagne et l'Italie 1870-71, Il, 100, 367, 375; ESTOURNELLES DE CoNSTANT, La politique française en Tunisie, 60-2; HANOTAUX, Histoire de la France contemporaine, II, p. 642; CmALA, Pagine, Il, pp. 104 sgg. 176 BibliotecaGino Bianco

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