Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte terza 5. L'irredentismo 36 Dopo la guerra del 1866, erano rimasti aggregati all'impero austro– ungarico la Venezia Giulia e il Trentino. La popolazione del Trentino era interamente italiana; ma il Trentino italiano e il Tirolo tedesco formavano una provincia unica, nella cui dieta i tedeschi erano in maggioranza. I gruppi nazionali italiani rifiutavano di partecipare alle elezioni per la Dieta di Innsbruck. I deputati trentini al Parlamento di Vienna domanda– vano che il loro paese fosse staccato dal Tirolo tedesco ed avesse un'ammi– nistrazione autonoma. 37 Nella Venezia Giulia, la popolazione era mista d'italiani e di slavi, ma gl'italiani predominavano nelle classi cittadine piu ricche e piu colte. L'amministrazione provinciale dell'Italia, in cui la maggioranza era ita– liana, resisteva tenacemente anche contro le proposte, che facevano a Vienna i deputati slavi, di aggregare l'Istria alla Carniola; e rivendicava l'ita– liano come lingua ufficiale nei tribunali, nell'amministrazione, nelle scuole contro il tedesco, contro lo sloveno, contro il serbo-croato. A Trieste, il Consiglio comunale ripeteva periodicamente la domanda di una università italiana, e protestava per non averla ottenuta; dal 1873 in poi, gl'italiani si astenevano dal voto per i deputati al Parlamento di Vienna. Qualunque incidente, triste o lieto, nella vita nazionale del nuovo Regno, suscitava manifestazioni di solidarietà nei gruppi italiani dell'Au- · · stria. 38 Il governo austriaco reprimeva le dimostrazioni, scioglieva le società politiche, promuoveva processi e condanne. Parecchi italiani delle terre soggette alla Casa d'Austria avevano diser– tato l'esercito austriaco durante le guerre del Risorgimento, e vivevano ora in Italia. Nuovi emigrati, appartenenti in modo speciale alla borghesia in– tellettuale, sopravvenivano ogni anno. Parecchi di essi raggiungevano posti elevati nell'amministrazione, nelle scuole, nell'esercito, nel giornalismo. I piu attivi formavano nuclei di propaganda irredentista nelle principali città italiane, e partecipavano a tutte le solennità nazionali, quali rappresentanti dèlle provincie ancora divise dalla madre patria. La storia del Risorgimento, che si insegnava in tutte le scuole elementari e secondarie, era una sorgente sempre fresca di sentimento antiaustriaco: essa, infatti, consisteva massima– mente in congiure, rivolte, guerre dei patrioti italiani contro l'Austria, ed in repressioni, processi, condanne, guerre dell'Austria contro il movimento nazionale italiano. Il vangelo dell'irredentismo - cosf cominciò ad essere chiamato proprio negli anni dopo il 1870 - era stato formulato da Mazzini nel 1866: La religione italiana di Dante è la mia, e dovrebbe essere quella di tutti noi. Le Alpi Giulie sono nostre, come le Carniche delle quali sono appendice. Il litorale is~riano è 160 36 Pubblicato in "Rivista d'Italia," XXVIII, fase. I, 15 gennaio 1925. 37 STEFENELLI, Il Trentino dal 1848 al 1900, XVIII ss.; TAAFFE, Politische Nachlass, 698 ss. 38 I diritti dell'Italia su Trieste, 524 ss., 552. Biblioteca Gino Bianco

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