Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica estera del 'Italia dal 1871 al 1915 no l'alleanza con la Germania, era il rappresentante italiano a Berlino, v;nte de Launay. Questi non solo raccomandava una alleanza difensiva; ~a avrebbe preso· volentieri anche la iniziativa della guerra. Jamais meilleure occasi~n - scri;eva a Robilant ~l 21 lugl~o 1871 - ne se pre- ntera de faire comprendre a cette Pmssance Da Francia] que, s1 nous ne voulons pas ~:us meler aux querelles d'autrui, nous entendons et prétendons vaquer liberement à nos propres affaires: autrement on croira à Paris que le prestige français est encore pour nous le meme, et on nous soummetra aux plus rudes épreuves. Il est assez probable qu'un jour ou l'autre nos bons 17 voisins chercheront à se venger sur nous des défaites que l'Allemagne leur a infligées. Il seraient bien aisés de se réfaire la main 18 a nos dépenses. Principiis obsta. 19 Il faut leur faire passer envie. Et le meilleur moyen est sans doute celui de ne leur tolérer aucune ingérence, et moins encore des insolences. Je voudrais clone qu'on stìt oser à propos chez nous. Les circonstances sont favorables. Nous jouerions à coup sur... J'admets que notre Pays n'est pas encore assez armé de toutes pièces pour viser à une offensive, mais sur le terrain de la défensive nous devons, parbleu, etre de taille à résister; autrement nous ne serions pas dignes d'etre grande Nation. C'est en reveillant le sentiment de patriotisme et de dévouement sans borne à la monarchie que nous avons les meilleures chances de consolider l'ceuvre nationale. Col conservatore conte de Launay erano d'accordo, senza saperlo, i deputati della Sinistra democratica. Essi erano stati ostilissimi a Napoleone III, perché impediva al governo italiano la occupazione di Roma; erano ora ostilissimi alla repubblica clericale, nella quale vedevano sfrenati gli spiriti anti-italiani, che Napoleone aveva almeno tenuto in sordina; sfruttavano - com'è uso delle opposizioni parlamentari - il disagio e la preoccupazione, che si diffondevano fra gli stessi deputati ministeriali; biasimavano la Destra di rimanere troppo ancorata a' suoi precedenti francofili, di essere troppo lenta nella ricerca dei nuovi orientamenti indispensabili. 20 Quanto ai repubblicani, questi trovavano nelle provocazioni dei cleri– cali francesi e nella prudenza dei governanti italiani nuovi argomenti per ripetere la tradizionale accusa di Mazzini, che non fosse possibile in Italia una politica estera dignitosa e vigorosa, finché il governo rimanesse nelle mani dei partiti monarchici. A compiere il quadro dei partiti politici, non bisogna dimenticare i primi nuclei di propagandisti socialisti, seguaci quasi tutti dell'anarchismo bakunista. 21 Si disinteressavano delle questioni nazionali, ostentavano di negare la patria, invocavano la rivoluzione sociale, e dividevano il loro tempo fra l'azzuffarsi c;on gli agenti dell'ordine e l'azzuffarsi coi repubbli– cani. Cosf, fra i clericali, che maledicevano l'unità nazionale, astenendosi dalle elezioni; i gruppi parlamentari della Destra e della Sinistra, che si accusavano gli uni gli altri di condurre la patria alla rovina; i repubblicani, 17 Sottolineato nell'originale. 18 Sottolineato nell'originale. 19 Sottolineato nell'originale. 20 CHIALA, Pagine, I, 195. 21 RossELLI, La prima internazionale e la crisi del mazzinianismo, in "Nuova Rivista Stori– ca," 1924. 153 BibliotecaGino Bianco

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