Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica estera dell'Italia dal 1871 al 1915 ne tra la Francia e l'Oriente, di fronte al Mare Egeo e alla Penisola Bal– canica. L'importanza della penisola italiana pel controllo del Mediterraneo fu notevolmente accresciuta in seguito al taglio dell'istmo di Suez fra il 1859 e il 1869. Per effetto di quest'opera, il Mediterraneo diventò ancora una volta ciò che era stato nel periodo classico e nel medio evo: la "grande via delle gen– ti," il passaggio obbligato per il commercio marittimo fra l'Europa e l'Oceano Indiano e l'Estremo Oriente. Per l'impero britannico, il Mediterraneo diventò la via piu breve per le Indie, l'arter:ia jugulare dell'intero sistema circola– torio. E l'Italia si stende proprio a mezzo di quest'arteria jugulare. Ora, precisamente in quello stesso decennio, in cui era tagliato l'istmo di Suez, avveniva anche la unificazione politica della penisola italiana. Nel costruire questo edificio, i gruppi nazionali italiani utilizzarono con grande accortezza le rivalità, da cui erano divisi nel Mediterraneo i governi d'Inghil– terra e di Francia. Fino al 1859, il governo inglese era rimasto fedele alla politica austrofila, e aveva guardato con avversione la alleanza antiaustriaca fra il Piemonte e la Francia, temendo che servisse ad estendere la influenza francese in Italia, e quindi a rafforzare la Francia nel Mediterraneo. Ma dopo la guerra del 1859, le situazioni si rovesciarono. Napoleone III, che aveva data la prima spinta, senza prevederlo, al movimento di unificazione, tollerava ora contro voglia che al programma della Conféderazione italiana si sostituisse quello dell'Unità; alla fine puntò i piedi sulla questione di Roma, e .dissipò nel 1867, coll'incidente di Mentana, tutta la influenza che la guerra nel 1859 e la amicizia degli otto anni successivi gli avevano pro– curata in Italia. Il governo inglese, invece, non appena vide condannata la dominazione austriaca in Italia, saltò senz'altro a pie' pari il programma della Confederazione, preferito da Napoleone III, e si dette a sostenere la solu– zione dell'Unità. Questa rivoluzione della politica inglese ·nella questione italiana fu opera del partito liberale, e specialmente di lord Palmerston e di lord J ohn Russell. Il regno d'Italia - scriveva lord Palmerston il 10 gennaio 1861 - non seguirà mai la politica della Francia per sola parzialità verso di essa; quanto piu forte sarà quel Regno, tanto piu sarà capace di resistere alle pressioni francesi. 4 La esperienza di questi cinquant'anni trascorsi ha dimostrato che i calcoli di lord ·Palmerston erano tutt'altro che infondati. Ma nello stesso tem– po, è avvenuto che il governo dell'Italia unificata è stato in grado di armare le sue basi navali con piu larghi mezzi che non fosse possibile agli antichi governi locali. E in conseguenza, le altre Potenze mediterranee sono st ate obbligate a prendere in considerazione il governo italiano in tutti i loro calcoli militari e in tutte le loro iniziative~diplomatiche, assai piu che non dovessero fare, prima che l'unità d'Italia si fosse costituita. spieg\ Lettr~s of queen Victoria, III, 428. - La politica italiana del Ministero Palmerston è a a assai bene 10 V ARÉ, Storia dell'Inghilterra, II, 61 sgg. 141 BibliotecaGino Bianco

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