Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica estera di Francesco Crispi esistenti fra la Francia e la Gran Bretagna. " 11 Cioè il consenso era subordinato a tante restrizioni, che il governo italiano doveva rinunziare ad utilizzarlo, salvo che non si accordasse con la Francia. Crispi, allora, si rivolse di nuovo verso la Francia, offrendole in cambio di una convenzione per l'Harrar, un trattato contenente "concessioni impor– tantissime" per la questione di Tunisi. 18 Ma in Francia nel novembre del 1895 era caduto il ministero Dupuy-Hanotaux e gli era succeduto il mini– stero Bourgeois-Berthelot, piu disposto a intendersi coll'Inghilterra che con la Germania. Sembra che la Germania abbia provato, ora per la prima volta, a proporre alla Francia un accordo generale_coloniale contro l'Inghilterra a patto che la Francia rinunciasse all'Alsazia-Lorena; effetto immediato di queseaccordo sarebbe stato un intervento comune nella lotta anglo-boera. Il governo francese rifiutÒ, 19 e prefed accordarsi con l'Inghilterra, strappando a Lord Salisbury la dichiarazione del 15 ·gennaio 1896, con cui non solo Fran– cia e Inghilterra sistemavano la questione siamese, ma l'Inghilterra si ob– bligava a non creare difficoltà alla Francia nella questione di Tunisi. 20 Quest'accordo, anzi, sembrò il principio di una détente fra Inghilterra e Francia, e indizio di un possibile avvicinamento dell'Inghilterra alla Duplice franco-russa, in risposta al telegramma di Guglielmo II a Kriiger. L'l l febbraio, infatti, inaugurandosi la sessione del Parlamento inglese, il discorso della corona dedicava espressioni assai concilianti alla Russia e alla Francia, mentre né dell'Italia, né della Germania, né dell'Austria par– lava, come se non esistessero nemmeno. 21 Questo silenzio - commentava la cronaca politica della Nuova Antologia del 15 febbraio 1896 - che non può essere stato casuale, dà credito alla voce che il Gabinetto 11 CRISPI, La guerra d'Africa, pp. 311-28. 1s CRISPI, La prima guerra d'Africa, pp. 331-446. Quali fossero queste "concessioni impor– tantissime" non risulta dai documenti pubblicati dall'editore delle carte di Crispi. Ma io sono in grado di affermare, con assoluta sicurezza, per averlo appreso dal funzionario, che era allora addetto alla traduzione dei dispacci cifrati, che Crispi offriva la rinunzia alle capitolazioni. Quando Di Ru– dini e Visconti-Venosta, compromessi da questo precedente, consentirono anch'essi alla rinuncia nell'autunno del 1896, tutti gli amici di Crispi protestarono furiosamente, capitanati da Crispi Jn persona ("Corriere della Sera," 6-7 settembre 1896). E Crispi, nel 1899, aveva l'audacia di affermare: "tutte le volte che se ne presentò il bisogno, mi rifiutai a qualunque rinunzia!" (Ultimi scritti, p. 293). 19 Nell'ottobre del 1899 la "Frankfurter Zeitung" affermò che al tempo del raid di Jameson (dicembre 1895) l'intervento della Germania a favore del Transwaal fu r.eso impossibile dal rifiuto della Francia e della Russia di unirsi alla Germania: "Revue générale de droit international pu– blic," VII, 287, 292, 777; VIII, 626. Il "Petit Parisien," del 29 ottobre 1905, in un articolo uf– ficioso, spiegava il rinculo della Francia col sospetto che la Germania tendesse solamente a ina– sprire le relazioni anglo-francesi per strappare buoni accordi all'Inghilterra. La Francia avrebbe prevenuto la Germania nel gioco. - Proprio il .5 gennaio 1896, Jules Simon dichiara in un'inter– vista: "Comprendo benissimo che Guglielmo intenda rappacificarsi stabilmente colla Francia. È possibile che ci riesca in tutte le altre questioni mondiali, ma giammai in quella dell'Alsazia-Lo– rena ": "Tribuna," del 6 gennaio 1896. - Alludeva a quest'insuccesso della politica germanica, Bii– low nel dicembre del 1900, allorché diceva al Reichstag: "Non commetto nessuna indiscrezione diplomatica, dicendo che quel telegramma [di Guglielmo II a Kriiger] ebbe almeno il merito di chiarire per noi la situazione: perché l'accoglienza che incontrò, non solo in Germania, ma anche fuori, ci obbligò a riconoscere che noi ci saremmo trovati ridotti unicamente alle nostre forze nel caso di un cdn.flitto con l'Inghilterra in Africa. Un governo coscienzioso doveva tirare da questo fatto certe conclusioni, e infatti le ha tirate." 20 MARTENS, Nouveau Recueil, 2a serie, XXIII, 228; BILLOT, La France et l'Italie, II, 350 sgg. 21 Parliamentary Debates, CXXXVII, 3-6. 133 BibliotecaGino Bianco

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