Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Prefazione origini e delle_responsabilità della guerra e cosi fin dal 16 novembre 1914 tenne una conferenza nell'Aula Magna del Li.ceo Beccaria di Milano sulle origini appunto della guerra, e sull'argomento tornò poi ancora in opuscoli pubblicati nel 1915. 4 Il problema per un uomo di rigida moralità quale era S. aveva anche un altro aspetto e cioè quello di dimostrare che la guerra all'Austria non violava affatto gli impegni assunti con l'alleanza, non era cioè un tradimento, poiché tutte le responsabilità ricadevano proprio sul– l'Austria. Il passaggio dalla propaganda politica al severo esame storico venne determz'nato da una circostanza fortuita. Nel maggio 1915, insieme all'amico Carlo Piacei, si reca a far visita a Firenze al conte Edmondo di Robilant, figlio del generale che era stato ambasciatore a Vienna per lunghi anni e poi mini/tro degli esteri dal 1885 al 1887. Edmondo di Robilant apre -perla prima volta un plico di documenti lasciatigli dal padre e contenente anche il testo dei due primi trattati della Triplice, ed aggiunge che _ilpadre aveva espressola volontà che il plico doves– se venir aperto soltanto dopo che l'alleanza con gli Imperi centrali fosse ter– minata. Ora quell'alleanza ·era stata denunciata il 3 maggio, quindi ormai l'apertura del plico era perfettamente consentita. S. dà una lettura in gran fretta, e può contenere appena la sua eccitazione, e intanto trova la -prova ineccepibile della legittimità della sua campagna interventista, poiché dai documenti risulta in modo assoluto il pieno diritto dell'Italia di denunciare un'alleanza violata cosi subdolamente dai soci. Oltre all'affrettata lettura dovette però copiarsi il testo del trattato poiché Martini il 16 luglio scrive che S. "possiede il testo del Trattato della Triplice Alleanza.,,. E naturalmente il nos!J'oaveva il desiderio vivissimo di pubbli– carlo,5in modo da dare tanto al pubblico italiano, come a quello di tutto il mondo la prova irrefutabile della legittimità dell'intervento contro gli antichi alleati. · Nel 1916 poi S. fece copiare tutte le carte Robilant, messegli a disposi-. zione dal figlio. Si trattava della corrispondenza diplomatica del Robilant sia come ambasciatore a Vienna, sia come ministro, corrispondenza che riguar– dava tutte le principali questioni delle relazioni internazionali dell'Italia. La conoscenza di questo materiale orientò subito il S. verso la storia della politica·estera. Lo scopo non era però soltanto storico, ma anche politico. L'esposizione storica avrebbe senz'altro rintuzzato le accuse di tradimento mosse al nostro Paese dai propagandisti degli Imperi centrali. Quindi S. pur non essendogli consentito indicare il materiale documentario di cui era venuto in possesso, senza citare i documenti nel testo originale e facendo riferimento a quelli che erano già comparsi sulla stampa austriaca, a comin– ciare dal luglio 1916 fino al luglio 1917, 6 pubblicò sulla "Rivista delle Na- 4 Come siamo andati in Libia, cit., pp. 374 sgg. . 5 FERDINANDO MARTIN!, Diario 1914-1918, a cura di GABRIELE DE. ROSA,Milano, Mondadort, 1966, p, 492. 6 Luglio, agosto, ottobre 1916, gennaio, febbraio, maggio e luglio 1917. X .... BibliotecaGino Bianco

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