Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte prima Sarebbero state mai possibili nel 1906 queste affermazioni se nel 1902 la dichiarazione del 1882 fosse caduta nel nulla per... dimenticanz~? 8. Il problema coloniale Questa coesistenza dei due patti mediterranei dell'Italia colla Triplice ci obbliga ad ammettere che il testo del trattato del 1902 deve avere contenuto un articolo, in forza del quale non solamente sul problema dell'Egitto, ma anche su quello del Marocco, gli alleati si riservavano libertà d'azione. E quest'articolo deve avere sostituito quell'articolo dello speciale trattato italo– germanico del 1887, che riguardava l'Egitto. 48 Inoltre l'articolo del trattato italo-germanico del 1887, che assicurava al– l'Italia l'appoggio della Germania contro la Francia per assicurare lo statu quo nell'Africa Settentrionale, deve essere stato sostituito con un nuovo patto, nel quale la Germania e l'Austria riconoscevano la preferenza dell'Italia su Tri– poli. Senza un accordo di questo genere, infatti, non sarebbe possibile dare un senso ragionevole ~Ile dichiarazioni, che dal 1902 in poi i governanti italia– ni sono in grado di fare a questo proposito. Per es. l'on. Prinetti, nel discorso piu volte citato del maggio 1902, dice: Sono pure in condizione di rispondere che qualora contro la nostra volontà, contro la nostra opera sinceramente intesa a conservarlo, lo statu quo nel Mediterraneo doves– se essere turbato, l'Italia può essere certa di non trovare nessuno, che attraversi il cam– mino delle sue legittime aspirazioni. 49 E l'on. Tittoni, al Senato, il 10 maggio 1905: Se una riserva, che per il governo è un obbligo, m'impedisce di parlare dei singoli atti, per i quali da tutte le potenze interessate fu riconosciuta all'Italia la preferenza su Tt·ipoli di fronte a qualunque altra nazione, nulla mi vieta di dire che questa preferenza ci è assicurata nel modo piu esplicito ed efficace... A mio avviso, l'Italia non dovrà occu– pare Tripoli, se non quando le circostanze lo renderanno assolutamente indispensabile. Nella Tripolitania l'Italia trova l'elemento che determina l'equilibrio delle influenze nel Mediterraneo, e noi non potremmo mai ammettere che questo equilibrio venga turbato a nostro danno ... Ma se noi non vogliamo ora occupare Tripoli, ciò non vuol dire che la nostra azione colà debba essere nulla. È evidente che la prelazione su Tripoli per l'av– venire deve darci il diritto ad una preferenza nel campo economico per il presente, ad avviare colà i nostri capitali, ed a promuovere correnti commerciali e iniziative indu– striali ed agrarie. 50 Tutte le potenze, dunque, e non solamente la Francia e l'Inghilterra, hanno riconosciuto la Libia come sfera d'influenza dell'Italia, in modo che il governo italiano è sicuro di non incontrare nessun ostacolo nelle proprie ini– ziative economiche e di non vedersi disputato da alcuno il possesso della re- 102 48 "Rivista delle Nazioni latine," 1° luglio 1916, p. 332. 49 p. 2037. so Sei anni di politica estera, pp. 147-48. BibliotecaGino Bianco

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