Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte prima cidenti che provocarono qualche lieve disappunto in Italia; ma tutto ciò adesso è spaz– zato via... Il fatto piu importante nelle relazioni e nelle amicizie internazionali consiste nelle simpatie tradizionali, ma piu importante ancora è quello che si riferisce agli interessi materiali delle rispettive potenze. 43 E il nuovo ministro degli esteri, Lord Lansdowne, succeduto recente– mente nel ministero degli esteri a Lord Salisbury, dichiara alla Camera dei Lords, nella seduta del 18 luglio 1902: L'accordo fra l'Italia e la Francia non è cosa, che possa suscitare un qualsiasi so– spetto. È stato detto in Inghilterra che abbiamo perduto l'alleanza dell'Italia, e che l'Italia fu spinta in braccio alla Francia. Noi abbiamo considerato come perfettamente naturale che l'Italia debba desiderare di essere in amicizia col suo potente vicino. Non v'è alcuna po– tenza, colla quale noi desideriamo maggiormente di essere in cordiale amicizia, che col– l'Italia; e per quanto si sappia, non vi è alcuna potenza colla quale noi siamo in mag– giore cordialità e amicizia. 44 n· governo inglese, dunque, ntlene compatibile l'amicizia e gli accordi mediterranei italo-francesi con l'intesa italo-britannica. Dobbiamo cioè ri– tenere: 1) che l'Inghilterra, mentre riconosce il diritto di prelazione dell'Italia sulla Libia, è informata che l'Italia è tenuta a non ostacolare l'azione della Francia nel Marocco, e quindi non potr.à secondare l'Inghilterra in eventuali contestazioni al riguardo; 2) che nel caso di guerra fra Inghilterra e Francia, l'Inghilterra ricono– sce all'Italia il diritto di rimanere neutrale, conforme agli obblighi dell'a– micizia italo-francese, se l'aggressione parta dall'Inghilterra; 3) che se la Francia assumerà essa l'iniziativa dell'aggressione, allora decadrà senz'altro l'amicizia italo-francese, e resteranno in vigore i soli im– pegni dell'Italia con l'Inghilterra: cioè l'Italia potrà scegliere solamente fra la neutralità benevola e l'intervento nella guerra a fianco dell'Inghilterra. E anche fra la Intesa dell'Italia coll'Inghilterra e l'adesione dell'Italia alla Triplice, il governo inglese non vede nulla che debba preoccuparlo, nonostan– te i malsicuri rapporti fra Inghilterra e Germania. Questo vuol dire che nel 1902 non deve essere stata in alcun modo abrogata la dichiarazione Manci– ni-Bismarck-Kalnoky del 1882, secondo la quale gli obblighi' creati all'Italia dalla Triplice non avrebbero mai potuto essere interpretati dalla Germania e dall'Austria come diretti contro l'Inghilterra. 45 Questa nostra ipotesi non concorda con quanto ha scritto nel 1907 Hansen, Ambassade à Paris du baron de Mohrenheim (p. 92), dichiarando di aver attinto l'informazione a "une personne très competente. 11 43 Parliamentary Debates, CX, 734. 44 Parliamentary Debates, CXI, 206, 292, 294, 296, 304, 309, 650. 45 La esistenza di questo documento del 1882 risulta con sicurezza dalle carte Robilant. Cfr. RUFFINI, Nel centenario della nascita di Pasquale Stanislao Mancini, "Nuova Antologia," 16 marzo 1917, p. 15. 100 BibliotecaGino Bianco

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