Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte prima Questi articoli sono in ripetizione degli articoli I, III, IV del trattato a tre del 1882, prorogato nel 1887, nel 1891,- nel 1896. E possiamo ritenere assai probabile che anche gli articoli II, V, sieno una ripetizione dei corri– spondenti articoli del trattato del 1882. Il quale - come ci risulta da uno studio delle carte del conte di Robilant, piu completo di quello che avevamo potuto fare, quando scrivevamo l'articolo nella Rivz'sta delle Nazioni latine del 1° luglio 1916 - constava di cinque articoli, oltre gli ultimi due che rendevano obbligatorio il segreto e stabilivano la durata del patto: e l'arti– colo II stabiliva il casus foederis fra l'Italia e Germania nel caso che la Francia assalisse l'una o l'altra senza provocazione da parte loro; l'articolo V stabiliva che se la pace fosse minacciata, le Potenze alleate avrebbero preso in tempo utile gli accordi preventivi per l'azione militare comune, e nessuna di esse avrebbe messo fine alle operazioni militari per conto proprio, con una pace o con un armistizio separato. Questi fatti, come la esperienza del ventennio precedente ha dimostrato, sono suscettibili di due interpretazioni assai diverse: la interpretazione, dicia– mo cosf, crispina, non amichevole verso la Francia, e la interpretazione ve– nostiana, perfettamente compatibile con l'amicizia italo-francese, finché la Francia resti fedele a una politica di pace. Per escludere dai testi del 1882, rinnovati nel 1902, ogni possibilità di interpretazione non amichevole, è stato dato all'accordo mediterraneo italo– francese il valore di un atto parallelo all'alleanza, di cm la Germania e l'Austria prendono ufficialmente cognizione. Cosf si spiegano tutte le dithiarazioni pubbliche, da cm è accompa– gnato il rinnovamento dell'alleanza. Comincia l'on. Prinetti, nella seduta della Camera dei deputati del 23 maggio 1902, col dichiarare: La Triplice Alleanza, quale essa è, quale essa sarà, completamente, unicamente pacifica e difensiva, continuerà ad essere per l'avvenire, come fu per lunghi anni, il piu robusto baluardo per la causa della pace... È stato detto che il rinnovamento della Triplice Alleanza avrà per effetto di raffreddare nuovamente le buone relazioni con la Francia, cosf felicemente ristabilite. Già il conte Biilow (8 gennaio), già il conte Go– luchowski (7 maggio) hanno affermato nel modo piu formale, come affermai io stesso lo scorso anno (14 giugno 1901) che la Triplice Alleanza, per la sua struttura, per l'obiettivo sinceramente e unicamente pacifico che essa si propone, non impedisce a nes– suno dei suoi contraenti di addivenire ad accordi con le Potenze, che ad essa non appar– tengono; e il fatto ha in modo luminoso dimostrato la verità di questo asserto. Ma a me preme aff~rmare oggi qualcosa di piu. La Triplice Alleanza, non contenendo nulla di aggressivo, né direttamente né indirettamente, verso la Francia, nulla che ne minacci la tranquillità e la sicurezza, non può costituire in modo alcuno un ostacolo alla conserva– zione e allo svolgimento delle relazioni cordiali verso la sorella latina, di cui siamo e vogliamo restare amici... E poiché venne affermata l'esistenza fra alcune delle potenze centrali di convenzioni e protocolli aggiuntivi alla Triplice Alleanza, i quali ne modifi– cherebbero il carattere pacifico, anzi avrebbero carattere aggressivo verso la Francia, a me preme oggi solennemente di dichiarare che non esiste nessiena convenzione e nessun protocollo di tale natura. 38 38 l. CAMERA DEI DEPUTATI, Discussioni, XXII Legislatura, 2a sessione, p. 2038. 96 BibliotecaGino Bianco

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