Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte prima mento, per quanto cordiale nei rapporti personali, condusse a un accordo completo e definitivo. Riguardo all'amicizia fra Italia e Francia, Biilow tiene a dichiarare "nel modo piu formale" che lo ha visto senza alcuna difficoltà, e augura che le buone relazioni siano continuate, non essendo affatto contrario allo spirito della Triplice. Riguardo alle relazioni commer– ciali, Prinetti insiste sulla impossibilità di vincolare la politica italiana senza affidamenti formali circa i nuovi trattati; e si rimane d'accordo che le tratta- , tive continueranno per iscritto per trovare una formula, che contenti il governo italiano, senza urtare in difficoltà da parte della Germania e del– l'Austria. $ulla questione tripolina, sembra che l'accordo sia già avvenuto, perché non se ne parla. Dell'amicizia italo-inglese non si discute nemmeno, perché evidentemente è fuori discussione tanto per l'Italia quanto per la Germania il diritto che ha l'Italia a rimanere in tutti i casi amica del– l'Inghilterra. Infine, riguardo ai Balcani Biilow continua a respingere qua– lunque modificazione del testo della Triplice, ma fa dichiarazioni "molto categoriche" per assicurare all'Italia il mantenimento dello statu quo. In che modo sieno procedute le trattative durante l'aprile del 1902 non sappiamo. Questo è certo: che mentre i rapporti italo-austriaci formano il punto piu controverso del negoziato, nessun contatto personale avviene tr_a gli uomini di Stato italiani e quelli dell'Austria. Se la nostra intesa (con l'Austria) - dirà in seguito Prinetti in una intervista concessa alla Neue Freie Presse del 28 luglio 1907 - non poté allora (1902) raggiun– gere una f<:>rmapiu perfetta, ciò dipese in gran parte dal temperamento diffidente e poco conciliante di Goluchowski. Sarei stato felice di potergli offrire, in un incontro, l'occasione di aprire trattative per un compromesso durevole in tutte le questioni penden– ti fra noi. Credo fermamente che egli si sarebbe tosto convinto della possibilità di un'in– tesa, perché noi eravamo modesti, e attendevamo dall'Austria che essa prendesse, in mas– sima, in considerazione i nostri interessi. Ma tutti i miei sforzi per indurre il Golu– chowski a un incontro naufragarono di fronte a parecchie circostanze, elle non posso considerare accidentali. Nulla mi sarebbe riuscito piu propizio di un abboccamento per– sonale col Goluchowski; però, ripeto, tutti i miei sforzi furono infruttuosi. Il conte conosceva esattamente le difficoltà della mia posizione; sapeva ciò che potevo fare nel– l'interesse di entrambi, e ciò clie doveva omettere per non alimentare i pregiudizi di coloro che attorniavano Zanardelli. Tuttavia accadde che egli rifiutasse sempre un incon– tro quando esso mi sembrava possibile, oppure lo proponesse sotto condizioni, che io non potevo accettare. 5. La data e la forma del rinnovamento Sui primi del maggio 1902 le difficoltà dovevano essere state, almeno in massima, superate, se Goluchowski, il 7 maggio, poteva dire alla dele– gazione austriaca: La Triplice Alleanza, la cui durata cessa nel maggio 1903 va incontro al suo rin– novamento, essendosi i tre governi scambiate formali assicurazioni sulla loro ferma in– tenzione di mantenere in tutto il suo valore il trattato di alleanza esistente. 30 30 "Tribuna," 9 maggio 1902. 92 BibliotecaGino Bianco

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