Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La Triplice Alleanza terra modificasse nel senso desiderato dall'Italia le basi della "dichiarazione" del 1887. Quali astute manovre psicologiche e di stampa clandestina erano necessarie, perché tutti vedessero che la situazione del 1901 non era piu quella del 1887? Questo ad ogni modo è certo: che nel novembre 1901 si tiene a Roma una conferenza italo-inglese per sistemare le controversie fra l'Eritrea, il Sudan e l'Etiopia, e si arriva a un pieno accordo con la "dichiarazione" del 22 novembre 1901 e con l'" arrangement" del 15 maggio 1902. 12 Uno spirito di scambievole benevolenza - scrive il Giornale d'Italia del 19 novembre e 20 novembre 1901 - ha ispirato i lavori dei delegati, le cui reciproche prevenzioni e i reciproci sospetti, se pur ve ne furono al principio, si debbono essere, a quest'ora, comple– tamente dileguati, tanta fu la crescente cordialità dei negoziati... Crediamo che la Confe– renza possa avere effetti di qualche importanza, anche diventando l'avviamento a una intesa cordiale e assai lata su questioni di maggior momento. La politica italiana non ha potuto fin qui troppo lodarsi dell'atteggiamento a suo riguardo del Gabinetto Salisbury, che ritiene l'Italia non entri nelle sue combinazioni. La presente Conferenza potrebbe e dovrebbe essere il punto di partenza di un nuovo orientamento. E che un nuovo orientamento ormai esista, si comincia ad intravvedere sulla fine del gennaio 1902, allorché Chamberlain, alla Camera dei Comuni, si occupa della questione della lingua nei tribunali di Malta. Nessun dubbio che la nostra azione è stata male compresa, ed ha causato una certa pena e forse un certo sospetto in Italia. Me ne duole; e a nome del governo farò il possibile per eliminare questi sentimenti. L'amicizia fra Italia e Inghilterra è, a mio parere, un patrimonio comune delle due Nazioni. I nostri rapporti con l'Italia furono sempre amichevoli. Gl'interessi dei due paesi sono reciproci in molti casi e specialmente nel Mediterraneo. Sarebbe perciò deplorevole, se un malinteso diminuisse la simpatia, che sempre esistette e spero continuerà ad esistere lungamente fra le due Nazioni. Quindi se l'offerta di un compromesso potrà eliminare ogni risentimento fra i nostri buoni alleati, e nello stesso tempo soddisfare le classi maltesi a cui la lingua italiana sta a cuore, non esito a dichiarare che sono pronto a ritirare il proclama, senza esitazioni, senza restrizioni. 13 Ritorna in uso, dunque, la formula delle "tradizionali simpatie e inte– ressi comuni," che ha sempre indicato, fra il 1887 e il 1898, l'intesa per una politica mediterranea comune. Alle dichiarazioni di Chamberlain corrispondono poco dopo le dichia– razioni di Prinetti. Nella nostra Camera dei deputati, il 14 marzo 1902, l'on. Guicciardini dornanda al ministro che voglia chiarire lo stato delle relazioni italiane con la Francia e con l'Inghilterra: L'impressione lasciata da queste affermazioni (discorso Barrère 1 ° gennaio, inter– vista Delcassé-Ojetti 3 gennaio) è stata che l'intesa con la Francia fosse l'effetto di un nuovo orientamento dei nostri rapporti politici con le Potenze, che hanno interessi nel Mediterraneo. Per parte mia dichiaro eh~ qualunque atto possa avere per effetto di ren- 12 MARTENS, Nouveau Recueil, 3 3 serie, II, 824, 828. 13 Parliamentary Debates, 30 gennaio 1902, CI, 1204; cfr. "Nuova Antologia," 1° gennaio 1902, p. 176; 1° febbraio 1902, p. 563. 85 BibliotecaGino Bianco

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