Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La Triplice Alleanza rapporti fra Italia e Austria. La Francia, essendo la penisola balcanica consi– derata nell'alleanza franco-russa come sfera d'influenza della Russia, assume l'impegno di appoggiare gl'interessi dell'Italia. presso la propria alleata, contro eventuali iniziative contrastanti dell'Austria. E questo lavoro di mediazione sembra abbastanza bene avviato. La Tribuna del 3 novembre 1901 pubblica "che la questione armena sarà posta sul tappeto dallo zar, e già si è cercato di sapere dall'Italia quale sarà il suo contegno, facendole chiaramente comprendere che dal suo concorso dipenderebbe la possibilità del suo intervento in Albania." E l'Ojetti, sul Giornale d'Italia del 28 gennaio 1902, afferma che queste informazioni fu– rono trasmesse a suo tempo alla Tribuna dà Parigi, "dove i miei diligenti e pr-ovetti colleghi le avevano attinte a fonte sicurissima, quasi tanto di– retta quanto quella [Delcassé], cui venti giorni fa attingev·o le mie"; e aggiungeva che "un accordo balcanico, non ancora scritto, fra Italia e R • • 117 ussia, esiste. In compenso di questi appoggi nella questione balcanica, a suggello della generale amicizia, l'Italia s'impegna a non partecipare a nessun patto internazionale che possa essere diretto contro la Francia. Notre diplomatie - spiega Mévil, segretario e storico ufficioso di Delcassé - avait le devoir de s'assurer qu'en sauvegardant les intérets, méditerranéens de l'ltalie, elle ne tendrait pas la main à une puissance liée à l'Allemagne par un pacte, qui n'était qu'un instrument d'agression contre notre pays. Ce que nous nous proposions, en un mot, c'était de démander à l'Italie que dans le prochain renouvellement de la Triplice, les annexes Crispi-Bismarck disparussent, afin que l'alliance, de laquelle ne pouvait se dégager complètement l'Italie, s'harmonisait désormais avec les accords méditerranéens. L'Italie fut la première à trouver notre désir légittime. Elle y souscrivit sans difficulté. 8 2. La, nuova intesa italo-britannica Tutte le manifestazioni di questa intesa italo-francese, che va matu– rando durante il 1901, suscitano discussioni e preoccupazioni assai lunghe in Inghilterra. 9 ?04. UN ITALIANO, La politica estera dell'Italia, p. 507, ha definito, ci sembra, ottimamente questa intesa del 1902, quando scrive che in essa "lo scambio di disinteressamenti" tripolini-marocchini del 1900, fu "consolidato e interpretato con una formula generale di politica mediterranea italo– francese, facendolo entrale nel quadro della nostra politica generale.'! 7 Secondo una corrispondenza da Parigi in "Times" del 28 aprile 1901, l'intesa fra Italia e Francia sarebbe dovuta alla mediazione della Russia. E nel numero del 29 maggio 1901, il "Times" 9à la notizia, che l'intesa riguarda, non solo la Tripolitania, ma anche l'Albania, da cui l'Italia intende escludere ogni altra Potenza. Non la Francia, dunque, sarebbe stata intermediaria fra Italia e Russia, come congetturiamo noi nel testo; ma la Russia avrebbe promosso l'accordo fra I~alia e Francia. - Questi fatti sono tuttora cosi oscuri, che. non c'è motivo di preferire sic et szmpliciter a questa versione quella che risulterebbe dalle informazioni della "Tribuna" e del "Giornale d'Italia." 8 De la paix de Francfort à la Conférence d'Algesiras; pp. 122 sgg. 9 Parliamentary Debates, CX, 704; CXI, 286, 292, 294, 304, 309, 650, 773. Ancora nell'ottobre 1902, non ostante la nuova intesa anglo-italiana, la "Quarterly Review," p. 664, pensa che "the E recent negotiated Mediterranean understanding between Italy and France, is a sinister sign on the uropean horizon." 83 BibliotecaGino Bianco

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