Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte prima Era il vecchio rimpianto di Ruggero Bonghi e del conte di Robilant, 54 che rinasceva nella parola del tribuno repubblicano. Ma c'era troppo buon senso in quel rimpianto, perché il senso comune degli uomini "pratici" po– tesse vedervi niente altro che un desiderio senza realtà. Ancora nel 1901, in una riunione di "alcuni fra. i piu eminenti diplomatici italiani," in cui si discussero i problemi della nostra politica europea, "fu ventilata la possibi– lità di un accordo, anzi di una possibile alleanza tra la Francia e l'Inghilterra; e unanimi quegli uomini politici ritennero quella cosa impossibile, anzi una • 7755 vera utopia. E allora in che modo mantenere l'intesa con la Francia, senza rompere definitivamente l'intesa con l'Inghilterra? La necessità di non rompere l'amicizia inglese era l'argomento principe con cui si contrastava. dai triplicisti la politica dell'intesa colla Francia: Nell'incerta e difficile nostra posizione rispetto agl'imperi centrali - scriveva il prof. Barzellotti nel 1902 -, comunque e ovunque si possa volgere la nostra politica estera, una cosa resterà fuor di dubbio per noi: il bisogno di mantenerci in intimo accordo con l'Inghilterra. 56 Poche volte, insomma degli uomini di stato si sono trovati di fronte a difficoltà cosf formidabili, come quelle contro cui Zanardelli e Prinetti do– verono misurarsi. E non c'è da meravigliarsi se l'uno nel gennaio 1903 ri– mase fulminato sul lavoro e l'altro soccombé alla fatica nell'autunno dello stesso anno. Ma la loro vita non fu spesa invano: ché molte fra le difficoltà, che si opponevano ai loro sforzi le superarono felicemente; e. per altre, che rimasero sospese, prepararono una. soluzione felice a raggiungere la quale i loro successori non doverono fare altro che utilizzare i frutti del loro lavoro. 54 "Rivista delle Nazioni latine," 1° luglio 1916, p. 345. ss ON. DE MARTINO, Discorso 14 maggio 1904: CAMERA DEI DEPUTATI, Discussioni, XXI Legislatura, 2a sessione, p. 12549: "Per un debito dell'ufficio che occupavo ebbi occasione di parte– cipare all'abboccamento; era prima del rinnovamento della Triplice Alleanza; sono passati tre anni." 56 "Nuova Antologia," 15 marzo 1902, p. 616. 80 BibliotecaGino Bianco

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