La rosa e l'usignolo

-4- -- L'amore, disse I' Usignuolo, me la fa presto conoscere, e quaml' an• che io non ,1 arrivassi, mi basta di avere 1111 amol'e di simpatia ed il cn11• forto di rammentare il nome di lei. -- -- A che giovano; ripigliò Zeffiro; il tuo amore e la tua simpatia finché non conosce ella il tuo amore, né ha veruna simpatia? -- Rispose I' Usignuolo: -- Sei tu du11q11scì ignaro della forza dcii' amorr.? s• ella non avesse veruna simpatia per me, sarebbe cosi ardente il mio amore al solo udirne il nome, senza averla mai veduta? 'Canta è la forza e l' a• zione dcli' amore sul vero amante, che questo, a guisa della calamita, attrae il simpatico oggetto amaùile, lo fa conoscere e lo fa amare . -- Soggiu11scZeffiro: -- Te lo ripeto: t' illudi di buone speranze: ma ella è di condizione assai più sublime di te, ed è a te difficile I' entrare nella sua città. -- Ripiglio I' Usignuolo: -- L'amore può tutto. Aùbassa r.iò eh' è sublime, avvicina ciò eh' è lontano, e rende necessario ciò d1' è impossibile. -- -- È penosa e stretta la via, disse Zeffiro; cd esile come sci 1101p1otrai trasrerirviti. -- Rispose I' Usignuolo: -- Reputo vita per me il morire sulla strada, clic conduce a lei. -- -- Ella è cinta; soggiunse Zeffiro; da guardie assai severe, le quali se te ne avvicini," ti faranno solTriresupplizi orrendi. -- -- Tu non conosci, ripigliò l' Usignuolo, che il perfetto amore scacr.ia il timore; cosicchè verur1supplizio né veruna pena può separarmi dall'amore di lei? -- li corriere, scorgendone la fermezza, gli disse: -- Vedo, che tu o deliri di un folle amore o sei un ambizioso, il quale aspiri troppo allo. l\la se fedele ama11tetu sei, il r.ielo ravorisca i voti del tuo cuore. -- Ciò dello; lo lasda, e se ne parte. Giunto nella città, presc111asialla regina I'- l'assicura, che in tutto il mondo non si trova una beltil simile a lei. Le raccontò ant:he tutto ciò che aveva udito e veduto; particolarmente ad una ad una le cose che aveva dette coli' Usiguuolo. La Rosa giubilò assai di allegrezza nel suo cuol'e; ma senza dir 11ullari• pigliò le feste e i divertimenti colle sue ragazze. IV. Dopo la partenza del corriere, I' i11feliceUsiguuolo s'immerse ancor più profondamente nel!' a\'Vampantefornace dcli' amore; né potendo più tratte• nersi, risolse di porsi in viaggio verso la città di nosajo, sperando dì potervi in qualche guisa l)Cnetrare, e l)Crmezzo della soavissima sua voct: fJrsi conoscere dalla vezzosa regina. Dopo molti stenti e fatiche, giunse alla fine in una deliziosa e verdeggiante pianura, ed ivi mirò da lungi le magnifiche mura riclla città. Pie110 ù' inesprimibile gioja, si avvicinòa tentaTl'i I' ingresso per la porta_;ma conobbe, che nè uccello a volo, nè serpente strisciand;i potrcbbevi penrtrore. Dall'una ali' altra sponda del rapido fiume, che sr:orre dalla città eù irriga la fertile pianura, non si può passare che a nuoto ed altulfandovisi. U11 isla11testette a pensare; ma finalmente I' intrepido e caldo amore, cheùi tutto

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