La rosa e l'usignolo

-3- -- o essere sensibile e benefico, rispose il cantore.; giacchi:tn, per se11• tlmento di pietà verso 1111 povero straniero errante, chiedi chi eglisia, ti dirò chi sono, e ti scuoprirò i secreli del mio cuore. lo ~rmofigliodi un gran re, nato nella li berta, e il mio nome è l' am.oroso Usignuolo. I miei genitori m'hanno allevato nella castità e nella libertà; ma pre.sentcmenteio sono schiavo Ira le catene indissolubili dell'amore, perché in et.;'i appena di poter intendere, ìl mio cuore prrcipitò nella fornace ardente dl un amorr eccessivo, rapito da una bellezza immaginaria, che non ho veduto giammai. Non conosco qual ella sia: ne ignoro il nome: ne so dove si trovi. Soltanto io so, che il mio cuore è infiammato e si eonsuma per essadi un amore intellettuale, come se fosse dall'immagine di essa perseguitato.L'idea di quest'immagine sconvolge la mia ragione. Ho abbandonato ogni cosa; I miei genitori, i miei conoscenti, il domestico tetto, la mia eredità; e mi sono dato a scorrere per le pianure e pei monti in cercadcli' oggettodell'amor mio. Disperando ormai di poterlo trovare, non che di conoscerlo, mi sono separato dal mondo, e traggo i miei giorni in questa disabitata foresta. Soffrendo la farne, la sete, la nudità, ho rinunziato a qualunque divertimento: languisco qui senza consolazione, senza sostegno, e non \)o altro pensiero, non ho altra occupazione ruorcbè passare la trista mia vita cantandonotte e giorno l'amore, nella speranza che giunga l'istante, in cui possederò la calma del cuore. lo ti ho detto tutta la mia situazione: ti prego c1uindi, che tu pure sveli chi tu sia, e quale uffizio ti occupi e perchè ne tuoi viaggi ti sii innoltrato a scorrere questa foresta. -- -- Il mio nome è Zeffiro; rispose. il viaggiatore; ed appartengo in qualita di corriere al servizio di una grande regina, la quale appellasi Rosa incorrutibile, figlia del re Aprile, cd abita 11elladeliziosa citla di Rosajo. Questa regina è la più bella tra tutte le creature. l\1ira11dosuin dì nel suo speccljio, trovò sè medesima superiore ad ogni beltà; e quindi s'invogliò di sapere, se in tutto il mondo si trovi una bellezza sua pari. liii comandò di andare ad ogni estremità del!' universo e di perlustrare in ogni angolo della terra e con diligentissima osservazioneesplorare se vi sia chi la somigli. Obbediente agli ordini suoi, percorsi da un angolo ali' altro I' intiero mondo; e adesso, non avendo trovato cosa uguale a lei, me ne ritorno ad informarla. -- Ali' udir I' Usignuoloqueste parole delviaggiatore, esultòben tosto di ardentissimo amore, e quasi fuori di si:, con una voce ancor più armonica, ripigliò le sue modulazioni e i suoi canti, come se da gran telllpo ardessegià di amore per la Rosa. Al nome di lei intuona cantici giocondissimi; si volge iniorno sul suolo, e fa risuonar la foresta dei più soavi concerti. Ciò vedendo Zeffiro, maravigliato gli disse: -- Tu dunque avevi udito anche prima il nome della Rosa; oppure l' avevi veduta?... poichè sci così acceso dell' amor suo?... -- -- Non l'ho mai udito; soggiunse I' Usignuolo; né mai I' ho veduta. ~la fu tanta per me la soavità delle tue parole, che il mio cuore subito mi assicurò esser questo l'amabile oggetto, che da sì gran tempo mi arde <' mi consuma per lo suo amore. -- -- Assai piacevolmente t' illudi; ripigliò Zeffiro. 1\laella 11011ti conoscé per auco, e tu non potrai giungere giun1111aiconoscerla. --

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