La rosa e l'usignolo

-13dena ne,e, le quali simiii a tapeti, del chiarore di luna, stavano da per tutto distese al suolo. Tremanti si abbandonarono al terrore e allo spavento: e s' afJ'retrauotutti a chiudere le porte, le finestre, le fessure delle loto case ed a serrarvisi dentro. Ciò scorgendo lo Sfrondatore,. generale del duca Autunno, abbandonà possedimenti e bagagli, e a grande stento se ne fugge nascostamente. Allora divenuto assoluto padrone il nevoso e freddo generale,. feoe in ogni angolo fii: Rosajo appostamenti de' suoi militari di gagliardo s01f10, i quali, essendo figli de' ghiacci, di quanti dann~ ed angustie caricassero qur.lla moltitudine non è possibile descrivere. n perchè tutti oppressi dal timore si chiudono nelle loro case, come in una ben fortificata prigione. Le crudeli truppe negano persillo il sentiero a que' che troYano fuori di. Gasa; e a guisa di legno secco li agghiac.ciano.Nè contenti di silTattadurezza si sforzano di ponettare nelle abitazioni e di agghiacciareq__uanttorovano rinserrato. In breve 11011 resta più agli abitatori altri mezzi di. ajuto ~ fuorchè radunar le~na e brucciarla: s'armano della fiamma di essa contro il gelidosoffiùdelle truppe; ne collocano nelle loro r.amere;·acciocchéappoggiali ai focolari vi abbiano retugio. Per tal maniera gli avari e crudeli soWativendono la legnaa prezzodi fuoc.o.. Se taluno ha bisogno di. uscire di cas:i; i poveri lrcmanti di paura si danno fretla, come veloci corrieri; i ricchi simili a chi porta dc' pesi in ispalla, caricih.id.cli&pelli di volpi, di lupi,. di. orsi , vanno in giro, per sottrarsi dalle acute punture degli strali. Le fonta11ce i fiumi della e-ìttàie delle campagne assediati si nascondono per la paura sotto i m'.l3Smi armorei dei loro, cristalli. Se alcuni de' braYicombattenti si presentano nello steccato, l' indomabile soltlatesca,. per farne oggcuo di scherno, rende i loro mustacchi somiglicvolial ramoscello, cui la scure non poté troncare, e i peli della Loro barba assomigliano a, perle di. ghiacciuoli, come per beffarsi di simili av- \ler.sar.j. Rimasti così gli abitatori di llosajo in mezzo a tante sciagure e tormenti,,. aspettavano vigore unlc.amentc dal!' alto. XIII. Nella ser.ied~ tanti, cambiamanti e dill'ereme di tempo it re Aprile, il quale colla regina sua figlia la Rosa-incorrullibie era fugito in Orientepresso la gran Corte di Primaycra, a mi è strt>tlOi,o allraoza, aspell~ il tempoopportuno a ristabilirsi gloriosamente cd a fissare autorevolmente il dominio uclla sua Rosajo. lnl>antospedisce-i suoi fid~ ad esplorare per l'universo.. Vengano essi ad informarlo, che si sta per conchiudcre un' aUean:ra tra l'imperatore Estate, e r·imperatore InYerno,.e· che il gran-goneraleSole, uscendo dallo Zodiaco, ordinaria sua residenza, si avvanzaverso,il selte11trio11eper attemprarlo. Laonde anche il wonarClll' iiverno, disw-atloda dilfcrc11ti cure, non aveva più tempo d'inviare nuove truppe alle parli di Rosajo. -- Ecco dunque €dissero) egli è 1' istante per vosLramaestà di audare-a Rosajo e di dominare sulla propria sua terra .. -- 11 re Aprile, venuto a consiglio col mon.irca Priman1ra, suo C61mazionale, raduna per l'oriente e pel mezzodì le sue truppe di caldo alito e di soave sollio, e alla testa di un uumeroso stato-maggiore si mette in viaggio.LO •

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