La rosa e l'usignolo

-12sòuo apparenza di dolcezza nella città di Rosajo, e comandò agli scaltri suoi capitani di guadagnare da prima con lusinghevoli parole ra moltitudine, di rinfrancarla e di toglierla dalla sua distruggitrice alter:izione. Poscia-aprentlo le pesanti casse delle derrate, sì di frutta e sì di bevande, empi abbondevolmente i magazzini e le cantine dei cittadini; e con silfatle sr.alttczze concilia a sè i loro cuori. Di poi si accinse a metter mano sui più fronzoli :ilberi , e a poco a poco totalmente li spoglia. llla perchè non si levasse tra gli abitanti della città un qualche tum1Ìlto, per distrarli, adorna di oro le vie e il suolo di Uosajo. Dopo di averli tutti spogliati, comandò alle sue truppe di tormentare la notte questa moltitudine col gelido :ircordo dei loro canti, e di spaventarla, acciocché non mediti veruna ribellione: ma in sulla sera poi carezzarla e adescarla, perché si abbandoni ai divertimenti. Per tal guisa tutto il popolo nelle case si trattiene la notte in solazzi, e il giorno Yegent.esi prepara ai divertimenti. Con sì folti strattagcmmi il generale Sfrondatore si rende propizi"J la moltitudine; ora trattandola con dolcezza, ora con tlurezza; e giunge a comandare senza opposizione nella cillà di Rosajo. Xli. llla il tempo, die-, sempre ravvolgendosi sulle sue iootc, cangia :id ogni istante il suo aspetto nei momenti più impreveduti, e che, cagionando 11011 aspcllati accidc111i,muta lo stato delle cose, ,•iene anch' esso a si rasl'inare un'altra disgrazi:i, la quale sconvolge la tenue calma, di cui godevano gli abitatori di nosajo. In que' giorni il monatca Inverno, nominato il possente e tremendo gran re AquiloM, ebbe notizia della fuga di Aprile e della susseguente partenza del generale Sole, e del dominio del J>rincipeAutunno nella famosa città di Rosajo. Se ne adirò asJOi: -- Qual convenienza ( sciamò.) che un luogo s·•bello e sì delizioso resti in potere di Autunno, principe d'infimo ra11go?-- Chiamò il suo freddissimo generale nominato Neve$ e risolutaTAt!ntcgli diede ordine di raccoglier subito le truppe del gelido soffio invernale ed i andare n<'lla città di Rosajo a farla quartiere 61.' in\'Crno pc' suoi soldati, e di non lasciare in essa hro-govacuo; ma empirne di essi tutti gli angoli e i nascoud!gla. -- Se taluno degli abitanti ardirà temerario di otturare le porle, entrisi per le fcneslre; se queste fossero chiuse, si passi per le fessure. Vi si entri e colla forza si occupi la piazza; il freddo dcli' orsa ne circondi gli abitatori; ar.ciocchè tutti conoscano il supremo potere e influenza del dominio dell' tnyerno. -- RicCYutoquest'ordine d'all' impcratvre Inverno, il freddo generale- Nl'\'C radunando l'innumerevole moltitudine de' sokl'alì, si atTrella a scagliarsi vi·- gorosamente <li notte tempo sopra Hosnjo; cd a tenore dcli' ordine del suo Signore empie con gagliardo vento la città di crudelissima soldatesca e non vi lascia rncuo neppure lo spazio di un piede, ove possa chicchessia ricoverarsi. Si svegliarono sul far del giorno gli abitanti della ciuà e videro I' innumerevole rnoltiludine delle truppe, splendenti per la bianchezza detl' aspetto

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