Aldo Garosci - Carlo Rosselli e il movimento "Giustizia e Libertà"

della piccola e media in forma privata; la terra a chi la lavora, mediante una moderata indennità; provvedimenti sociali. Pro-- gra.rru:n.i.per i tempi molto ardito, e basato essenzialmente sul coiicetto dell'economia a « due settori» (il privato e il socializzato, quest'ultimo dominante) e della varietà delle forme di socializzazione. Alla luce degli sviluppi successivi, quel programma si èdimostrato fecondo (essendo stato varie volte riprodotto nei suoi elementi sostanziali come programma di vari fronti popolari o della libertà); ma restava allora in « Giustizia e Libertà >>non chiarito del tutto il nuovo elemento ideale, più che politico, che faceva l'originalità del movimento; elemento ideale che Rosselli pose in grandissimo risalto successivamente, dinnanzi agli incalzanti eventi della tragedia europea. Comunque, con il programma, presero origine i « Quaderni di Giustizia e Libertà », pubblicazione della quale uscirono in tutto dodici fascicoli, dalle cento alle duecento pagine ciascuno, e 'in cui il movimento, e specialmente Rosselli, cominciò a esprimere una dottrina originale. Quando, nel 1933, Hitler venne al potere in Germania, Carlo Rosselli pubblicò nei « Quaderni » un articolo profetico, dal titolo: « La guerra che torna». Mentre i socialisti e comunisti déi vari paesi, persuasi bensì del pericolo hitleriano, ma non abbastanza coraggiosi per . modificare, di fronte ad esso, un atteggiamento politico che datava dalla prima guerra mondiale, continuarono ad affermare, la loro indifferenza dinnanzi ai vari regimi borghesi, a sostenere la necessità di difendere « la pace>> - non cioè, l'ordine e il profondo rapporto umano tra i popoli, ma la materia della pace - e nello stesso tempo a reclamare, con evidente contraddizione, dai governi un atteggiamento più energico riguardo al fascismo, Rosselli prese risolùtamente un contegno oppasto. Affermò che, -15- ,Btb1otecaG no Bianco

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