P. Werner - La Repubblica bavarese dei consigli

- 93 - sate. Esse, dato il momento, non potevano più avere alcuna efficacia politica. Ad esse non ebbero alcuna parte i capi politici, cui non si offrì neppure alcuna occasione d' impedirle. Esse furono lo scoppio della collera degli operai'cresciuta a dismisura, una misura di compensazione per gli eccidi compiuti da_lla Guardia bianca. Oli stessi uomini, che si gonfiarono le gote per questo fatto, trovavano però naturale che fossero poste taglie di 30 a 50 marchi sulle teste dei rivoluzionari. Per loro era naturale che a Rosenl:Jeim numerose Guardie rosse ferite e fatte prigioniere fossero state ammassate e massacrate fino all'ultima; era naturale, che a Starnberg un vecchio di 68 anni fosse stato legato a un albero e fucilato, e quattro medici ammazzati. Questi erano i precedenti, accertati senza alcuna possibilità di dubbio, che. avevan fatto ribollire il sangue degli operai .. E questa non era che una parte delle gesta compiute dai « salvatori di Monaco » prima che avvenisse il fatto del Ginnasio Leopoldino. Quegli stessi uomini, che non sapevano esprimere con sufficiente vigore tutto il loro orrore per quest'azione di lavoratori eccitati all'estremo, mostravano però la più perversa soddisfazione delle atrocità delle Guardie bianche, alla cui testa v'erano i più nobili e migliori della nazione, la colta gioventù borghese nutrita di etica kantiana. Verso le 10 della mattina del 1° maggio le prime truppe della Guardia bianca irruppero in Monaco. Cominciò allora l'eroica lotta della disperazione da parte degli operai, che difendevano I' interno della città e specialmente i quartieri della stazione e di Sedling. Furono messi in opera tutti i mezzi di guerra e si combattè con estrema violenza. Molte vittime caddero da una parte e dall'altra. Possiamo però rinunziare a descrizioni minute. A un tempo si instaurava il terrore bianco. La borghesìa, che durante la signoria dei Consigli era vissuta nascosta e nella più vile trepidazione, ora si fece animo, dietro le baionette e i cannoni della Guardia bianca. Essa, parata di nastri bianchi e di fucili, andava in giro con jattanza per le sicure vie dei quartieri borghesi, mentre le donne vestite a festa e sovreccitate di piacere raccontavano trionfanti le gesta eroiche degli assassini B uuv .. .,..;a G1110 81a1lCO

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