P. Werner - La Repubblica bavarese dei consigli

- 94 - monturati. Si fect strada una rabbia di denunzie, di fronte alla quale nessuno era sicuro. Chi aveva un nemico, bastava che gettasse lì due parole per spacciarlo. La canaglia borghese si avventò con forsennàta sete di sangue su tutto quanto era sospetto di comunismo. In un sol giorno furon gettate nelle carceri migliaia di persone, e uccisi centinaia di combattenti e anche di non combattenti. Eglhofer, Sontheimer, Landauer furono massacrati in modo bestiale. Ecco quanto narrarono in proposito i giornali. « Eglhofer venne arrestato il 1 ° maggio nella casa della « signora M., che per filantropia già da vari anni cura gra- « tuitamente tutti gli ammalati (quasi tutti affatto sprovvisti di « mezzi), e che fu arrestata anch'essa. Eglhofer si trovava in « cura presso questa signora perchè ammalato di tubercolosi. E. « fu portato al Ministero della guerra per esservi interrogato; « ed ivi egli venne percosso e maltrattato nella più turpe ma- « niera, tanto che lo si dovette collocare, axvolto in un panno, « su un'automobile, donde poi egli fu portato alla capitale e « chiuso insieme con la signora M. in una cantina della Kolon- « nadenhof (corte delle colonne). Il 'primo giorno (1° maggio) « vi montarono di guardia soldati prussiani della divisione di « marina, che trattarono assai bene i due prigionieri e li fornirono « abbondantemente di viveri. Ma il secondo giorno sottentrarono « dei Bavaresi, che si comportarono in modo indicibilmente sei• « vaggio. E., già molto indebolito fisicamente dai maltrattamenti, « si avviava composto e animoso incontro alla morte sicura; dai, « soldati di guardia fu preso a calci nel petto e nella parte in- « feriore del corpo, sputato, apostrofato con le più volgari e « naus_eanti espressioni. Egli giaceva legato, senza difesa, nel « lato sinistro, e la signora M. nel lato destro. Essi non pote- « vano scambiarsi alcuna parola, sotto minaccia d' immediata « fucilazione. Non si permise alla signora M., medichessa, di « prestargli alcuna cura. Ma quando quel brutale giovanotto, « che montava la guardia, si scagliò con la daga su ~lhofer, ,, gridando in tono di rancore: « ora hai finito di sbuffare, ca- « ne! », e fece per infilarlo, la signora M. si gettò in mezzo « per proteggerlo e lo coprì col suo corpo. Soltanto ciò pott E! lf IP.C' G1 B1

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