P. Werner - La Repubblica bavarese dei consigli

- 87 - pregiudizio che nella dittatura di una classe scorge la signorìa d'alcitni uomini; chè anzi, i capi comunisti in tutte le deliberazioni di massima agivano in base al consenso del loro Partito; e tutto ciò che essi facevano nel Governo era stato precedentemente discusso e deliberato nel Comitato d'azione. Se essi avevano la prevalenza, ciò si doveva alla loro maggiore esperienza rivoluzionaria - ciò che può dirsi soprattutto dei perfidi Russi - e al fatto che in ogni situazione difficile si sforzavano seriamente di trovare la soluzione rivoluzionaria. Su ciò più che su ogni altra cosa si fondava l'autorità di Leviné come dirigente. Egli era una mente, che non poteva aver pace finchè non fosse giunta ad una decisione netta, e possedeva la dote di ridurre ogni problema e ogni soluzione ad una formula così chiara e sicura da essere inattaccabile a qualsiasi argomentazione. Leviné non era un temperamento focoso, anzi solo di raro dava a divedere il suo entusiasmo rivoluzionario. Egli tendeva sempre a formulare le idee con chiarezza cristallina; e siccome ne' periodi rivoluzionari si fanno strada nella maniera più vigorosa appunto le più forti qualità di un uomo, così egli proprio nelle giornate di Monaco doveva spiegare tutta la chiarezza del suo pensiero e il coraggio d'affrontar le conseguenze. Da ciò seguiva che egli, all'infuori della cerchia de' compagni più intimi, godesse più rispetto che simpatia, e fosse odiato più fortemente che non amato. Ben diversa impressione sulle masse e sugli stessi avversari produceva Lévin. Questi era il tipo nato dell'oratore da comizio, con un temperamento impetuoso e inclinato alla passiona_ lità, che talora prendeva la mano -al suo senso politico. Di ciò egli aveva piena coscienza; e la sua dote di pronta intuizione gli permetteva d'orientarsi anche su un breve cenno, e di sostenere quindi con 'grande efficacia la politica del Partito. La politica comunista non avrebbe mai potuto attuarsi con tale risolutezza, se non si fosse avuto un'intiero Stato maggiore di compagni pronti a lavorare per il loro ideale con energia, chiara intelligenza e abnegazione. Tra i molti, ricorderò il tanto calunniato Seidl. Questi con energia e spirito di sacrificio pose tu.tte le sue forze al servizio della causa, ma era ben diverso da E,_ .. o•..:caG1n1,8,,1an..;o

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