P. Werner - La Repubblica bavarese dei consigli

- 66 - Fino a che il Consiglio di controllo e l'Ufficio economico centrale non abbiano emanato disposizioni generali, gli'intra· prenditori che prendano parte al lavoro dell' azienda ricevono congruo sostentamento, tenuto conto delle loro condizioni di vita. Si può indubbiamente non esser soddisfatti di ciò che fece la repubblica dei Consigli in questa importantissima materia. Ma chi è conscio degli ostacoli interni, delle resistenze esterne e dell'enorme altro lavoro, che il Governo dei' Consigli doveva fornire, deve convenire che anche in questo campo si fece in pochi giorni l'essenziale per risolvere il problema. E questo è l'essenziale: che non si trattava semplicemente di decreti, che dopo essere stati pubblicati dovessero esser messi in vigore da una burocrazia, chè anzi l'intiera classe operaia era in realtà un'unità operante. Essa eseguiva direttamente que0 sto lavoro che tagliava sul vivo. E nonostante l'eccidio della classe lavoratrice, nonostante il terribile arretramento che portò seco il maggio, e che dopo tanti mesi non è ancor superato, non si può più ·strappare dal cuore e dalla mente degli operai di Monaco la fiera coscienza di essere stati, sia pure per breve tempo, veri padroni della produzione, padroni della loro propria forza di lavoro. Questa fiera coscienza agirà come stimolo nei loro cuori e li sospingerà a nuove azioni rivoluzionarie. 16. Stampa, istitu~ioni culturali e simili. Una delle idee favorite di Neurath era quella della socializzazione della stampa. Può farsi ciò? No. È possibiie la socializzazione dell'impianto tecnico e la statizzazione delÌe inserzioni. Ma la stampa è qualche cosa di più che una semplice intrapresa lucrativa di capitalisti. Essa è uno strumento di influenza politica sul popolo, e quindi, con le limitazioni suggerite da motivi di convenienza, un'arma spirituale delle classi dominanti. Essa diventa sempre uno strumento di potere in mano dello Stato, non appena l'esistenza di questo è in pericolo, come è dimostrato dalla censura, dai sequestri, dai di· vieti di stampa contro giornali e libri. .Anche il proletariato, liot G r o 81 1e,

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