P. Werner - La Repubblica bavarese dei consigli

- 10solllbile il fatto che i comllnisti non ritenessero esistenti in Baviera le condizioni ne_cessarieper la vita d' llna repllbblica dei Consigli, e tllttavia poi si sieno messi alla testa di essa. ~ la storia non pone dei quesiti matematici, che si possano risolvere con esattezza logica. I nostri critici mostrano scarso senso storico. Essi si lasciano trarre in inganno da quanto vi fu di . ridicolo nella « proclamazione » della Repubblica dei Consigli. Ma se tale proclamazionefu forse un pò troppo sollecita in confronto ai fatti reali, ciò non toglie ch'essa astrazion fatta dalle esteriorità -- scaturisse dalle necessità storiche. O si crede sul serio che i giuochi in/ antili di ciarlatani politici potessero avere così gravi conseguenze? le cose si sarebberolimitate ad tm paio di frasi lanciate tra i bicchieri nel Ca/f è Stefania, se non vi fossero ·state le condizioni e la necessità dell'aswnzione del potere da parte del proletariato. La storia impone di dire ciò che realmentefu : cioè, che in Baviera la borghesianon aveva alcuna forza, mentre la classe lavoratrfce la aveva. Certo in Baviera non v'erano· le condizioni di esistenza per uno Stato proletario, e quindi la sua sorte dipendevadall'andamento della rivoluzione tedesca. In una maniera o nell'altra la classe lavoratrice doveva allora andare avanti, e questo movimento in ogni caso doveva tendere a uno scopoche oltrepassasse la posizion~ già raggiunta, passando nel nostro caso dalla repubblicadei Consigli per burla alla vera dittatura del proletariato. In tali casi un partito rivoluzionario· non può ritirarsi in un canto con la sua saggezza politica, ma deve esser pronto a morire col proletariato rivoluzionario, per poter vivere comepartito della rivoluzione. L'avvenire dimostrerà la verità di questa tesi. Oggi più che mai la politica dei comunisti di Monaco mi pare degna di servire da esempio. Essa tenne sempre desta la coscienza critica degli operai e li condusse compatti all'azione, Ciò fu merito specialmente di Eugenio Le vin é, l'acuta intelligenza del quale, laferrea volontàe l'audace coraggio possano esserci rimasti in retaggio. Ulma, gennaio 1920. P. W. AbliotecaGino Banco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==