La quistione romana nell'Assemblea francese

20 LA QUISTIONE ROMANA mento diplomatico, ha nondimeno cagionato una noteYole impressione , nat.urale certo e legittima, atteso la sua importanza ed il suo autore. Io parlo, Yoi Io Yedcte, della lettera che il Presidente della repubblica dava su tal proposito ad uno dei suoi aiutanti di campo. ( Movimenti d'attenzione.) Ma io ho ben poco a dirvene : fuori dell' Assemblea c nella Commissione per Ici nominata ci fu chiesto se la politica designata nella lettera del Presidente fosse la nostra, e se noi togliessimo a nostro carico il risponderne. Noi abbiam risposto allora, ed io son lieto di trovar destro da rispondere qui pubblicamente, che questa politica è precisamente la stessa contenuta nei nostri dispacci (segni di approvazione su parecchi banchi); e non vi sembri strano se asserisco che l'Assemblea medesima non ne ha giudicato diversamente. Diffatti nella nota di MM. dc Corcelles c de Rayneval si contiene in sostanza ciò che truovasi nella letlera del Presidente; .}e <fomandc formulate in questa erano state da noi in altri icrmini già proposte. Essa letlcra adunque può riguardarsi come un sommario stretto, rapido, famigliare Se Yi piace, e tradotlo come in uno slancio generoso ed ardito. Noi non l' abbiamo rifiutata e non la rifiuteremo giammai. (Agitazioni, movimenti dive1·si.) M. PASCAL DoPBAT . Con ciò voi vi dichiarate contrari al rapporto della Commissione. M. DE TocQuEv. (seguUando ). Gli è tempo ora di dàrvi contezza degli atti della nostra diplomazia, aggiungcnùovi una parola sulllfotu proprio che ne ha conchiuso il còmpito. (Sentite l sentite!) Io non Yi dissimulerò che il Motu proprio non ha risposto in ogni sua parte alla nos-. tra aspeltatira.

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