La quistione romana nell'Assemblea francese

'EU.~ ASSRMBLEA FRANCESB. 131 ci:mdo alla fìne della proposta la minaccia di rifiutare i sussidi. Or qual rimedio avrebbe il Capo della Chiesa? quale ne avrebbe tutto il mondo cattolico in una condizione così dilicata e così diffìcile? Voi intendete bene, o signori, che se al Danco Jel Pontefice si vedesse una Ca~ mera legislativa investita di così rilevante prerogativn, i cattolici per l' universo mondo più non saprebb~o a che attenersi ; e le loro inquietezze diventerebbero sotto alcuni riguardi più dilicate ancora, più difficili, più penose, che se il Papa fosse soggetto e captivo di un altra Potenza, o anche se volete soggetto scopertamente alla repubblica romana. .In questa ipotesi i cattolici saprebbero per lo meno con chi hanno a fare. Ma con una Camera a flanco al Pontefice, investita di suffragio deliberativo, si starebbe mai sempre in bilico :la sovranità sa~ebbe sminuzzata, e per conseguente annullata; il Papa sarebbe capo di nome, ma in realtà suggetto, condannato a compiere l'altrui volere a nome del proprio. Questa sarebbe insomma per lui non meno che per noi la più falsa, la più equivoca, la più tremenda condizione; e la ragione, la coscienza, la savia politica c'invitano ugualmente a schivarla. (Bravo! a mùaviglia !) UNA vocE. E la monarchia rappresentativa? M. DE MoNTAL. Nella monarchia rappresentativa, l'onorevole interruttore lo sa, il re non è in sostanza che quello che io dissi or ora; egli non è che il capo nominale e non il reale della politica. Questo fu solennemente stabilito nel1830. Or bene : questo è lo stato di cose che noi non possiamo ammettere per Roma, e che nessun uomo d' intelletto dovrebbe volere imporre non dirò solo al sovrano Pontefice 7 ma all' universo cattolico; conciossiachè voi

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==