La quistione romana nell'Assemblea francese

NELL' ASSEIIIBLEA F.RANCESE. !) t timo per rendere all' Italia l'ultima speranza e come dissi ieri, l'ultima ancora d'indipendenza che le restasse? È stata dunque bella e utilissima impresa quella che ha compiuto il Governo , soprattutto chi ponga mente che ad ottenere così magnifici e felici risultamenti non facea uopo che un breve e deciso sforzo delle valorose nostre armi. (Benissimo!) Non entrerò certo nei particolari di questi risultamenti; ma quanto all' armata, io l'amo, io l'ammiro, perchè essa coi belli e generosi suoi fatti si è raccomandata all' amore ed all' ammirazione di tutta Europa. Gran cosa ! si era osato scrivere nel JJ1onilore romano che la nostra armata era uno sciame di nuovi Vandali; si era detto che ad eccitarne il valore era stato uopo prometterle premii infami; si era scritto che le nostre artiglierie fulminavano a disegno sulla mole maestosa del Vaticano : calunnie svergognate! la moderatezza, l'umanità dei nostri soldati non è stata uguagliata che dal loro valore ! io son beato, io son superbo che così bella immagine del~a democrazia disciplinata siasi onorata un' altra volta delle proprie imprese sotto lo sguardo dell' Europa intiera! (Bravo! Benissimo!) Son lieto non meno che il nostro Governo, tra i limiti del buon senso c della ragione , abbia compiuto al fianco ed innanzi all' Austria un atto rilevantissimo di politica influenza , e stimo che coloro medesimi i quali ci rimproverano oggi di avere ardito ed operato, ci avrebbero rimproverato ben più acremente se ci fossimo restati colle mani a cintola spettatori indolenti di violenze, e potea anch'essere di esecuzioni sanguinose (Oh l bravo.') Del M otu proprio, ultimo oggetto del mio discorso, non dirò che una parola. Gli è.vero : in quest' atto non

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