Giovanni Bertoni - Memoria sul lago di Quarto

21 pio? Si rammaricava infrattanto la plebe idiota~ che ad ogni ·calamità impaura e mormora follemen I f'; nè mai vede la mano benefattrice che la soccorre. Funesta condizione è questa di ogni pubblico reggimento! Ma che non può la sapienza di un governante, che innanzi a quello di principe ambisca il nome di padre ? Laddove crebbero le difficoltà, nei territorii di Rimini e di Forlì, là appunto si vide dispensiera di provvedimenti suntuari e di calma la sua mano pietosa. Unica restava senza soccorso la città <li Cese. na, e quanto paese sollo lei si governa; perocchè il lago di Quarto, soverchiamente abhassato , non più alimentava co'suoi' straripamenti. il Savio inferiore. Ed ecco nel preside, cui seguivano i voti come l'amore dei buoni , sorgere pensamento che si potesse ten- . tare un'artificiale depressione nel piano alto <li quella prima cascata; e senza più vi ordinava esperimenti per ottenere, s·e pure era dato, una uscita alle acque rinchiuse. I ritrosi di novità venivano predicando l'inefficacia del trovato per la forma in trattabile clel sasso; altri garrivano senza scopo, come per maraviglia, o per qucile facili verbosità che alla moltitudine inspira lo ·spirito ingenito di resistere ·a tutto, perfino alle opere di proprio bene. EJ in fatti in tanta brevità di tempo, in tanta angustia di genti affamate, e nel tumulto di tante pubbliche inchieste, come sperare ciò che pare-a lunga stagione richiede1·e, ed opera dispendiosa ed incerta ? Si venne alla prova 1 ~. Al piano della prima cascata un sasso appariva non Jiscontinuo, ma intero e compatto. Ebbesi tosto ricorso alle mine, e lo scoppio violento di quelle discopriva avventurosamente il macigno sotto diBiolioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==