Giovanni Conti - Il problema italiano e il Partito repubblicano

' L r . Della. mo·J)arcbi~ non vi pa~lo Della n1onarchia non vi parìo. I bersagli troppo vicini e tropp,o anL pi non possono essere quelli prefe_ riti da cavalieri della' politica quali noi vogJiamo essere~ · Perchè vogli~­ mo torm,entare· e str.aziare questa povera monarchia cÒsì n1al ridotta, perchè voglian1o angustiare quei ~overi credenti nella' possibilità di una funzione p1·ossin1a e futura della monarchia di casa Savoia' Non ne parlian1o. P ·os.sia1no di es~a dire una eosa sola: la conosciamo bene: la. eonosciruno benissimo nel disastro d-ella Patria, in questa rovina to_ tale del nostro povero paeoo. (Ap~ plait.Si). N on diciamo · di più. Critica al Governo -. attuale Passian1o dunque al tema che è stato prefisso: il problema italiano e il Partito Repubblicano. L 'argomento è grave e su di esso ci dob_ biamo soffennare con pazienza, l'Ìflettenrlo. ·Che cosa è il problema italiano c01ne lo vediamo noi repubblic..ani. con1e lo Yede il Partito Re_ pubblicano Italianq, qu-esto vecchio Partito che non ha contato mai 11ulla che non vuoi contare niente, ' ehe vuoi soltanto dire quali sono le sue ideè' Se agli uomini del ParÙto Repubblicano non occorre nien. te non occorrono posti negli uffici, ~lle amministrazioni, nei ministeri, nei governi, essi vogliono lavorare . con g·H altri per il Paese. E' una forn1a di collaborazione anche que. sta. Non siamo così ristretti -di ceryéllo, così settari come qualche voL ta hanno detto di noi i nostri amici e non amici; non .sian1o così piccoli da ridurre la nostra politica ad una negazione. Non è questa l'a nostra politica. Non dicia1no .no per par-• : tito preso; non partecipiamo al go:. veTno non accediamo alla pubblL ' . ca a1niuinistrazione, non dicjamo no agli inviti,_ perchè siamo matti. N?i diciamo no, perchè riteniamo che ·sopratutto in · questo momento non si debba sprecare il fiato e che non si debba perdere il tempo. (Applausi). I nostri giudizi sul governo presente sono amari, qualche volta · escono dall-e labbra parole aspre, perèhè noi non siamo riusciti ad abituarci all'ipocrisia del parla-. mentarisn1o e al convenzionalismo della vità che dobbia1no vivere. Ce::·. chiamo di _essere sinceri e dire quelo c-he pensiamo. Potremmo forse essere -più dolci, più garbati, rL sparn1iare -i colpi troppo forti: non · sappiamo, non possia_mo. Abbiamo trattato male l 'attuale governo. Io sono un amico e ammi. ratore di Ivanoe Bonomi; ammil'a_ tore della sua probità indiscussa, esemplare. Dopo 22 anni di gover- - nò, di governanti che hanno se;mpre rubato abbiamo un uomo dalle ma. ' B . ni pulite. Ma io conosco . ~norn~ nelle ,sue idee, nei suoi pens1en, nel suo sistem·a mentale, nel suo metodo politico.· Questo governo che si di: ce democrazia non è un governo di den1ocrazia ma una sovrastruttura ' "l sopra colui che deve governare:. ~ popolo. ( Appla~tSi). La' parola democrazia della quale si adornano gli attuali governanti è una parola che non ' può essere usata. lkmocra-. l l

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==