Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

I ' ' --- 17 - ( ferroviarie, agli acquedotti, ai. cimiteri, alle chiese, agli stessi sassi. E questa guerra civile renderebbe necessario a breve scadenza l'intervento di qualcuno fra, i. vicini, cioè la fine dell'autonomia e della neutralità. Non restano, pertanto, che le soluzioni 2 e 3. Nessuna di esse, certamente, risponde ad un diritto nazionale assoluto Jegl'italiani o degli slavi; e tant6 l'una qi1anto l'altra presentano difficoltà non lievi. Ma per quel che riguarda la questione. _didiritto,. nùi non vediamo perchè,- trattandosi di terre miste, gl'italiani debbano cedere senz' altFo il ·posto agli altri. Se la Venezia Giulia fosse aggregata alla Grande Serbia o ad una· Croazia-Slovenia distinta dalla Serbia, è certo che questa situazione politica creerebbe agli slavi uno stato di superiorità di fronte agl'italiani. Se fosse ag- . gregata all'Italia, la superiorità passerebbe agl'Italiani. J)i grazia, perchè dobbiamo accettare a priori che la superiorità debba toccare agli slavi? Combattiamo pure l'im:perialismo nostro; ma combattiamo anche quello...· degli altri ! Certe accettazioni passive di qualunque pretesa altrui per amor di pace, lungi dal preparar la. pace, non preparano che guerre. Naturalmente, .nelle terre miste àggregate all'Italia occorrerà che i partiti democratici italiani veglino at- - tentamente e.daccanitamente per difendere gli slavi dalle prepotenze dei gruppi italiani locali. La giustizia è il , solo mezzo efficace di assimilazione e d_ipace; e di giu-• ~tizia le camorrette _camunali italiane ·di quei paesi non vorranno senfir parlare tanto spesso. E appunto qui, si rivela la necessità di interventi estranei. E ·dovrebbe 2 - Salvemini Biblioteca Gino Bianco I

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