Gaetano Salvemini - Dal Patto di Londra alla Pace di Roma

\ \ I /' I I ' i - 18essere questa ,una delle preoccupazioni più acute della democ~azia italiana. Sull'attitudine della nostra amministrazione statale a mantenere una equità, almerto relativa, fra i partiti locali in Istria e... altrove non e' è da farsi grandi illu- ' , sioni, purtroppo. ;L\1:anè la buTocrazia austriaca, nè la burocrazia serba ci darebbero affidamenti migliori, per ~ il caso .che la ·v enezia Giulia fosse aggregata alla Serbia o rimanesse all'Austria. E giacchè è necessario scegliere fra il trovarsi <;tallaparte del manico e il trovarsi dalla parte della scopa, noi non vediamo perchè noi si debba senz'altro volere che gl' italiani si trovino, proprio, essi, dalla parte della scopa. E per quanto la nostra burocrazi~t sia perversa ie so- · \ .mara, per quanto i gruppi locali ìtaliani della Veriezia Giulia sieno interessati a fare della nostra burocrazia uno s~rument? di oppressione e di rappresaglie contro ' gli slavi -- oh, le elezioni che gli italianissimi di quei · paesi faranno con l'aiuto degli italianissimi delegati di P. S. ! ·- pure noi abbia~o fede che un'opera di controllo degli italiani non inte~essati nelle questioni locali imporrà agl' italianissimi di là certe limitazioni e certe norme di equità e di giustizia. Dovr~bb' essere questo un impegno solenne, che i partiti democratici dovrebbero assumere fin da ora, di fronte agli sloveni e ai croati della Vene~ia Giulia. ' ' E per quanto quest'impegno po&s~essere insufficien-, I temente realizzato, noi pensiamo che le ingiustizie, di ~ cui gli slavi dovessero soffrire da parte d~gli italiani in caso di. annessione all'Italia, sarebb.~ro sempre assai • I , minori di quelle, che soffrirebbero· gl'italiani da parte Biblioteca Gino Bianco

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